Le emozioni albergano nella città doriana che negli ultimi tre campionati non si è mai fatta mancare momenti dettati dall’ansia dei grandi appuntamenti.
Una raggiera di stati emotivi che solo il tifoso dei colori grigiorossi riesce a gestire (forse!) e a condividere sospinto dalla passione che unisce larga parte della città al cavallino.
Lo spareggio con il Gallipoli, vestito dall’elegante denominazione play-out, è l’ennesimo capitolo di una storia che si avvia a celebrare i cento anni di emozioni condensati da gioie e amarezze.
All’ombra del Castello Doria l’adrenalina è poco al di sotto dei livelli di guardia perché il popolo doriano è consapevole che il match di domani è difficile, complesso e agli antipodi rispetto all’esito dello scorso anno quando pure il cavallino riuscì all’ultima curva ad ottenere la salvezza.
La tensione c’è, la preoccupazione scandisce con lentezza le ore della vigilia con sensazioni e pronostici che si alternano nei discorsi in ogni parte della città.
Ad Angri il calcio è argomento quotidiano, e pur pagando dazio con una contrapposizione secolare che investe ogni ambito della vita sociale, aleggia quel sentimento di condivisione e unità ingenerato, probabilmente, dalla inquietudine e dalle speranze che accompagnano le grandi attese.
Sarà gara da dentro o fuori!
Dentro allo stadio “Novi” non ci sarà spazio perché quando il cavallino chiama il popolo del pallone risponde e non si ammettono ragioni per un sentimento esclusivo!