di JeanFranck Parlati – Il 9 settembre del 1943, inizia Operation Avalanche, lo sbarco nel settore di costa riguardante Salerno e in particolare la spiaggia di Capaccio Paestum.
Ma lo sbarco alleato del 1943 è stato un momento fondamentale della storia dell’Italia del Sud e di tutta la regione Salernitana. Gli scontri andarono a susseguirsi di città in città, dove ancora oggi, negli occhi e nella mente resta vivo il ricordi di tanti uomini e donne che all’epoca erano poco più che adolescenti.
Lo scenario dell’Operazione Avalanche, a distanza di oltre sett’anni ne rende vivo il ricordo.
Tutto ebbe inizio il giorno prima, l’8 Settembre quando il maresciallo Pietro Badoglio (Capo del governo e maresciallo d’Italia) alle 19:42 dal microfono dell’EIAR, annunciò alla popolazione italiana l’entrata in vigore dell’armistizio di Cassibile, firmato dal governo Badoglio con gli Alleati della seconda guerra mondiale.
“Ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno a eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.
Più della metà dei nostri soldati in servizio nella Penisola abbandonarono le armi e tornarono alle loro case in abiti civili. Una marea umana si riversava per le strade con l’ ansia ed un unico pensiero ad interrogarsi incredula, tutti stentavano a credere della sospirata pace.
In quella spiaggia in quei luoghi dove ci furono pesantissimi scontri, a qualche metro di distanza fu costruito nel 1944 il Cimitero dei caduti in guerra.
Oggi riposano all’incirca 1847 tombe, tutte bianche, che risaltano tra il verde del curatissimo giardino mentre 107 sono ancora di nazionalità sconosciuta.
Progettato da Louis de Soissons, architetto inglese di chiarissime origini francesi, che perse un figlio proprio nello sbarco e, quasi fosse un dovere alla sua memoria, finì per firmare i progetti di ben cinquanta sacrari militari inglesi in Italia tra cui, oltre a quello di Salerno, i memoriali di Fiesole, Roma e Cesena.
Tutto sotto l’occhio vigile della Commonwealth War Graves, la commissione apposita in seno all’organizzazione che riunisce tutti i territori appartenuti alla corona britannica.
E di pochi giorni fa, una bella notizia del ritrovamento (ennesimo) da parte dell’ associazione Salerno 1943, forse ad una importante svolta le ricerche per l’identificazione dei resti dei due soldati inglesi ritrovati il 1 marzo sulle colline di Giovi a Salerno.
Grazie alle loro ricerche, ai posti più isolati e al quanto fitta vegetazione è emerso che sulle colline salernitane combatterono truppe dei reggimenti Hampshire, Leicestershire e dei Royal Marine Commandos.
I volontari, Pierpaolo Irpino, Vincenzo Pellegrino e Matteo Pierro, rinvennero dei resti umani appartenenti presumibilmente a due soldati britannici così come è stato possibile appurare dall’equipaggiamento metallico ancora presente nei pressi delle povere ossa.
Infatti, a pochi metri di distanza dalla zona dove vennero ritrovati i resti umani, è rinvenuto un braccialetto d’argento recante la seguente stampigliatura: “121662 R. Donald Brown Pres.”
Matteo D’Angella, membro di Salerno 1943, spiega: “Si tratta di un braccialetto in argento di produzione civile probabilmente regalato al proprietario da qualche familiare.
Ai soldati del Regno Unito l’esercito forniva delle piastrine in cuoio pressato che potevano facilmente essere distrutte dal fuoco o dalle esplosioni della battaglia.
Di conseguenza, alcuni provvedevano a far incidere il proprio nome e numero di matricola su braccialetti o ciondoli metallici affinché in caso di morte il loro corpo potesse essere identificato”.
Speriamo che gli esami del DNA possano fornire una risposta positiva.
In ogni caso, saremo lieti di far riavere ai familiari di Donald il braccialetto del loro congiunto” ha spiegato uno membro dell’Associazione.
Finora l’Associazione Salerno 1943, ha ricostruito le storie di centinaia di militari, ha identificato i crash site di circa 40 aerei ed ha ritrovato i resti di 8 soldati.
Si tratta di 3 tedeschi (Wilhelm Hescnauer, Walter Prochel e uno ancora ignoto), 4 inglesi (Ronald George Blackham e tre ancora ignoti) e 1 statunitense (Dewey Leroy Gossett).
Potete seguire tutte le storie dei ritrovamenti e non solo su questo indirizzo: http://www.1943salerno.it
Tanti i loro nomi resteranno ancora scritti in eterno, senza mai chissà ritornare in patria… ma almeno qui continueranno a riposere in pace.
Foto Collage
1 Giornale dell’epoca che riporta l’annuncio dell’Armistizio
2 Veduta tombe Salerno War Cemetery
3 Entrata cimitero – Il progettista Louis de Soissons
4 Braccialetto d’argento “121662 R. Donald Brown Pres
5 La foto del giovane Capitano R. Donald Brown Pres
6 Ritrovamenti avvenuti il 1 marzo sulle colline di Giovi a Salerno
7 Alcuni membri dell’Associazione a perlustrare l’area dei ritrovamenti