Il Comune, alla luce di una recente sentenza della Corte Costituzionale, richiederà allo Stato centrale risorse decurtate e risalenti al 2013. L’importo che dovrebbe affluire nelle casse cittadine ammonta a circa 747mila euro. Si trata di denaro riguardante il fondo sperimentale di rieuqilibrio sociale e di altri trasferimenti non erogati a causa della cosiddetta spending review.
E’ scritto nell’atto che “il Comune ha subito una illegittima decurtazione delle entrate erariali con conseguente diritto al rimborso della somma da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e da parte del Ministero dell’Interno”.
Da qui la redazione di una specifica istanza di rimborso alle autorità centrali al fine di ottenere le risorse non più trasferite. Un importo che se incassato garantirebbe di certo una necessaria boccata d’ossigeno alle casse locali da tempo alle prese con seri problemi di liquidità. Dopo circa tre anni la Suprema Corte ha quindi fatto chiarezza stabilendo l’illegittima azione governativa perpetrata ai danni dei Comuni. Un atto che rende giustizia agli Enti locali spesso afflitti da serie difficoltà economiche.
Palazzo di Città presenterà, pertanto, una dettagliata e documentata richiesta al fine di ottenere quanto non trasferito nel 2013 pari a circa 747mila euro con attinenza al fondo perequativo a favore in particolare delle aree più svantaggiate del Paese. Il denaro già sarebbe dovuto affluire ma all’epoca venne deciso di ridurre l’invio di risorse ai Comuni con pesanti conseguenze sia per la tenuta dei bilanci che per la qualità dei servizi erogati a favore della cittadinanza. Ora, l’importo potrebbe essere restituito mettendo fine ad una azione dello Stato centrale oltremodo penalizzante per i territori. Pippo Della Corte