Il Cstp batte cassa presentando un decreto ingiuntivo nei confronti del Comune di Angri derivante dal mancato pagamento di 43mila euro che l’ente dovrebbe versare nelle casse del Consorzio di trasporti in seguito all’acquisto di ulteriori azioni deciso dall’amministrazione dell’epoca nel corso dell’assemblea dei soci nel 2013.
In quella circostanza il Comune di Angri sottoscrisse l’aumento di capitale per una quota pari al 2.71% con l’attribuzione di 7.056 azioni incrementate nell’assemblea dei soci del primo agosto dello stesso anno con la decisione del governo cittadino dell’epoca di rilevare le quote inoptate sottoscrivendo altre 335 azioni (totale 7391 azioni) e comportando così un aumento delle spese a carico dell’ente comunale di oltre settemila euro.
“Ci sono delle anomalie in questa vicenda che necessitano di chiarimenti che la vecchia amministrazione dovrebbe fornire all’ente ma soprattutto ai cittadini – afferma il consigliere comunale Massimo Sorrentino – non riusciamo a capire per quale strano motivo il Comune di Angri ha dapprima acquisito le quote di altri soci del Consorzio e successivamente non ha provveduto al pagamento di quanto dovuto al Cstp”.
Interrogativi che l’esponente della civica “Grande Angri” ritiene debbano essere spiegati dagli ex amministratori della città. “Occorre capire cosa abbia spinto la passata amministrazione a procedere all’acquisto di altre quote salvo poi non versare nelle casse del consorzio dei trasporti la somma richiesta nonostante diversi solleciti arrivati negli anni passato – conclude Sorrentino – vogliamo capire cosa si nasconde dietro questa vicenda e conoscere il responsabile politico che con la sua azione ha creato un danno finanziario a carico della comunità angrese”.