Negli incontri della Consulta per il Piano Urbanistico Comunale di queste settimane, si è proceduto alla discussione di alcuni importanti indirizzi strategici da suggerire alla Amministrazione Comunale. Si è parlato del recupero delle aree destinate a servizi ed attrezzature, della realizzazione di una Società di Trasformazione Urbana,
Come ulteriore attività di lavoro, prevista dall'articolo due del regolamento della Consulta, in questi giorni si stavano inoltre tenendo una serie di incontri, con i vari rappresentanti di categoria, per l'acquisizione di pareri, di informazioni e di approfondimenti sulle particolari esigenze della città.
Dall'inizio delle attività i tecnici e gli operatori intervenuti agli incontri hanno dovuto verificare una lunga serie di inconvenienti logistici che non hanno messo la commissione nelle condizioni di operare nel modo corretto. Tale mancanza si è manifestata a tutti gli effetti ieri sera, lunedì 23 maggio, quando la sede destinata alla riunione periodica della Consulta è rimasta chiusa, nonostante fosse stata regolarmente prenotata con largo anticipo.
La scelta dolorosa di doverci rivolgere ai mezzi di informazione per denunciare l'accaduto si è resa necessaria a causa della assenza di risposte ufficiali alle nostre richieste, presentate formalmente da tempo agli uffici di protocollo del Comune. Non è pervenuta infatti ad oggi nessuna risposta esaudiente in merito alle nostre osservazioni sulla mancata istituzione di un Ufficio di Piano, e sulla necessità di informare la cittadinanza, mediante appositi manifesti, delle attività della Consulta.
Risulta necessario a questo punto un chiarimento sul ruolo che attualmente ricopre la Consulta per il Piano Urbanistico Comunale nel quadro programmatico di questa amministrazione, osservando che nessun rappresentante della commissione è stato finora invitato agli incontri inerenti lo sviluppo urbano del territorio. Si intende sottolineare in ogni caso la massima disponibilità di tutti a collaborare per risolvere qualsiasi problema di natura tecnica.
Tuttavia si sente forte l'esigenza di cancellare il timore che la Consulta sia un obbligo di legge al quale non si vuole dare un'adeguata consistenza. E' quindi con estremo rammarico che dobbiamo constatare che l'attuale situazione non consente il naturale proseguimento dei lavori.
Per tale motivo chiediamo pubblicamente alla Amministrazione Comunale di intervenire sui vincoli che ostacolano il lavoro di chi, con il proprio tempo, con le proprie risorse e con la propria professionalità, cerca di contribuire concretamente alla progettazione di un futuro migliore per Angri. Christian De Vivo