La decisione dell’amministrazione comunale di Angri di trasformare l’area esterna dell’Istituto Don Enrico Smaldone in un parcheggio pubblico serale solleva interrogativi profondi sulla gestione del bene comune e sulla visione politica di chi governa la città. Si può davvero sacrificare uno spazio educativo per sopperire alla carenza di posti auto? E quali sono le reali conseguenze di questa scelta?
La delibera, che prevede l’utilizzo dell’area scolastica dalle 19:00 alle 03:00, sembra rispondere più a logiche emergenziali che a una programmazione strategica e lungimirante. L’assenza di un vero piano di gestione rischia di trasformare l’intera operazione in un boomerang per la sicurezza e il decoro urbano. Non è difficile immaginare il rischio di vandalismo, di degrado ambientale e di situazioni fuori controllo in uno spazio che, di giorno, accoglie bambini e studenti.
Ma le domande che emergono sono ancora più gravi, e sono poste dai movimenti politici Fronte Civile – Stay Angri, Free Angri, Sinistra per Angri e dal Partito Movimento 5 Stelle:
Quali garanzie ha dato l’amministrazione sulla sicurezza dell’area e sulla sua pulizia dopo l’uso serale?
Quali misure saranno adottate per evitare atti di vandalismo?
Come si è arrivati a questa decisione? Sono state valutate alternative più sostenibili?
Questa soluzione è stata discussa con la cittadinanza e con i diretti interessati, con il personale scolastico che dirige il percorso plesso?
Impigheremo risorse pubbliche per aprire e chiudere i cancelli? O sarà l’ennesimo affidamento al privato?
L’impressione, sempre più forte, è che si sia scelto di risolvere un problema temporaneo creando un danno strutturale e sociale ben più profondo. Si tratta di una misura che rischia di aprire la porta a future operazioni di privatizzazione mascherata, a discapito dell’interesse pubblico.
La scuola è un luogo di formazione, crescita e sicurezza per i più piccoli. Trasformarla in un parcheggio, anche solo per alcune ore al giorno, manda un messaggio sbagliato: quello di una politica che non sa trovare soluzioni efficaci e che, piuttosto che investire in infrastrutture adeguate, preferisce arrangiarsi con decisioni frettolose e discutibili.
E voi, cittadini di Angri, siete d’accordo con questa scelta? Credete sia giusto sacrificare uno spazio educativo per sopperire a una carenza amministrativa?