Tra conferme, accuse e smentite l’unica certezza è rappresentata dalla permanente chiusura via Cervinia e del secondo tratto di Corso Italia! La contrapposizione tra il sindaco Cosimo Ferraioli e alcuni esponenti della minoranza consiliare ha acceso, nuovamente, i riflettori sul problema che dallo scorso febbraio ha reso impraticabili alcune strade del centro cittadino provocando gravi disagi al commercio e alla viabilità. E così mentre il governatore locale si è affrettato a bacchettare i consiglieri comunali di opposizione, i cittadini non hanno perso occasione per sottolineare i problemi con i quali devono convivere da ben sette mesi, ovvero, dal sequestro del cantiere di Corso Italia.
A generare la diatriba politica è stata la notizia circa il ritardo causato dal responsabile dell’ufficio lavori pubblici agli organi di giustizia per valutare il dissequestro delle strade in seguito ai lavori operati dalla ditta nel corso delle passate settimane. Un’accusa che il sindaco Cosimo Ferraioli si è precipitato a smentire nonostante la conferma arrivata da qualche esponente della maggioranza!
“Avrebbero perso meno tempo e fornito informazioni corrette ai cittadini semplicemente svolgendo il proprio ruolo come si deve. Come? Informandosi presso gli uffici competenti del Comune, avrebbero saputo che il GIP ha sì rigettato l’istanza dell’impresa, ma non per tardiva relazione dell’ufficio comunale, bensì perché l’impresa ha inviato gli atti senza informare il Comune – si legge nella nota del sindaco Ferraioli – tutto qua. Nient’altro. Ma tranquilli, già nei giorni scorsi, come da prassi, il Comune ha chiesto il dissequestro temporaneo di 48 ore per consentire ai propri tecnici di verificare che i lavori fatti dall’impresa sono stati conclusi nel rispetto delle previsioni progettuali. E proprio questa mattina ci è stato notificato il verbale di dissequestro”.
La risposta stizzita del primo cittadino è arrivata in seguito alla comunicazione prodotta dai consiglieri comunale Marco De Simone, Alberto Milo, Giuseppe Del Sorbo, Pasquale Mauri e Annamaria Russo.
“Apprendiamo dagli organi di stampa il giudice che si occupa del caso del cantiere sequestrato a prolungamento Corso Italia non ha concesso il via libera alla riapertura di Via Cervinia e Corso Italia a causa della “tardiva relazione del responsabile unico del procedimento sui lavori di messa in sicurezza”. Siamo indignati, perché ci sono intere famiglie e commercianti esasperati dalla chiusura di quel nodo strategico per Angri, e al comune, dopo aver compiuto quel disastro, ci si permette di inviare una relazione in ritardo! Siamo di fronte a un’incompetenza e a un’incuranza che offendono la storia politica e istituzionale di Angri, e danneggiano cittadini e imprenditori sempre più delusi”.