Non so se avete presente i suricati, quei simpatici mammiferi che vivono nelle regioni aride africane e che nei documentari (a meno che non siate stati così fortunati da averli visti in natura) si sollevano improvvisamente sulle zampe posteriori scrutando attentamente l’orizzonte, come sentinelle a guardia del gruppo cui appartengono. In alcune scene sbucano con la testa dalle tane scavate nel terreno e, con fare grazioso ed elegante, sorvegliano i dintorni.
Io li associo ai rappresentanti delle opposizioni angresi. Ormai da qualche settimana si può osservare, con crescente fermento, un susseguirsi di incontri più o meno pubblici: sicuramente i convegni ospitati nella Casa del Cittadino, che si svolgono a cadenza quasi settimanale, non sono altro che la punta dell’iceberg.
Un brulicare di riunioni stile “moti carbonari”, sta costellando le serate di questa primavera angrese: è come se la buia notte dell’amministrazione locale, cominci a costellarsi di piccole stelle luccicanti. Sbucando come funghi, i candidati in pectore, cominciano a mostrare volti arcinoti come se fossero il nuovo emergente; coalizioni, aggregazioni, apparentamenti, alleanze, unioni, fronti comuni, intese di vario genere, accendono i riflettori sulle problematiche del paese e sulle cose fatte e non fatte da questa amministrazione.
Dopo un lungo sonno, questi “animali da campagna elettorale” riappaiono sull’uscio delle caverne che hanno rappresentato il loro domicilio durante il letargo. Quell’apatia che fino a ieri ha rappresentato il “modus vivendi” della politica alternativa angrese, con una improvvisa inversione ad “U”, si appresta a lasciare spazio alla dinamicità propria delle competizioni elettorali.
Quello che fino a ieri sembrava un gregge di pecore silenzioso e zelante nel seguire le indicazioni dei cani da pastore, oggi mostra qualche testa levata verso l’alto: è come se improvvisamente fossero comparsi degli sgabelli e, a turno, i principali competitors per le prossime elezioni, vi salgono sopra per poter essere meglio visti ed ascoltati. Siamo di fronte a delle vere e proprie prove tecniche per tastare il polso dell’elettorato in vista del passaggio di consegne a palazzo di città.
Anche se l’apertura dei seggi avverrà solo nella primavera del 2026, in molti hanno pensato bene di non arrivare impreparati, cominciando un allenamento costante, pervicace, ostinato ed insistente. Come il proverbiale “pappece” promette alla noce di bucarla, così i rappresentanti dell’opposizione angrese assicurano di voler raggiungere i loro obiettivi.
Come al solito i cittadini che vivono alle falde del monte Taccaro sono fiduciosi, sognando che le prove tecniche di questi giorni portino poi ad una performance elettorale degna e positiva. Non ci resta che, come si faceva una volta con gli apparecchi radiotelevisivi, provare a sintonizzarci sul canale migliore, agendo sulla manopola del “fine-tune”, così da avere immagini e suoni senza fastidiose interferenze; e poi sederci in poltrona, con pop corn e patatine, e godere dello spettacolo che ovviamente sarà realizzato ed interpretato da altri e naturalmente prodotto con i nostri soldi.