Una delle tante cose che ci ricordano la nostra appartenenza al mondo animale, è il nostro comportamento in determinate circostanze. Sappiamo, grazie ai tanti studi, che tutti gli animali si muovono in spazi stabiliti che considerano il loro territorio e lottano per difenderlo, spesso fino alla morte.
Combattono per mantenere o guadagnare la supremazia nel branco e, i maschi, si sfidano per il diritto alla riproduzione. Tutte cose che, con le dovute proporzioni, applichiamo tutti i giorni nella nostra vita. Non c’è da stupirsi quindi se, a fronte di un “attacco” a ciò che riteniamo giustamente di nostra proprietà, reagiamo con veemenza nel tentativo di difendere la nostra famiglia e quello che laboriosamente abbiamo conquistato.
Nelle ultime settimane, il nostro territorio sembra subire un arrembaggio: numerose segnalazioni di furti o tentativi di furto sono state riportate alle autorità competenti; particolarmente le zone periferiche della nostra cittadina, sembra che siano diventate zona di caccia per una piccola delinquenza che si riproduce e cresce in maniera esponenziale.
Questi episodi sicuramente provocano paura ed apprensione in tutti, al punto che nelle zone pedemontane (ultimamente bersaglio preferito da questi malviventi), si sono formate delle pseudo squadre di vigilantes che pattugliano il territorio specialmente nelle ore notturne, nel tentativo di arginare questi fenomeni agendo da deterrente ai progetti criminali.
È evidente che le forze dell’ordine per carenza di risorse umane, non riescono a tutelare compiutamente i cittadini non potendo “coprire” con il loro servizio tutte le aree sottoposte al loro controllo, ma questo non deve giustificare “interventi” incompetenti che spesso portano ad un peggioramento delle situazioni.
È già successo in molte occasioni che reazioni eccessive hanno portato gravi conseguenze; ed è già accaduto in questi giorni che ignari passanti siano stati accusati e “condannati” senza neanche la possibilità di poter giustificare la loro presenza sul posto. È ovvio che ognuno di noi tenti di difendere i propri cari e la propria proprietà, ma questo non deve sfociare nella violenza verso il resto del mondo: ognuno deve fare il suo lavoro e non ci si deve sostituire alle autorità preposte al controllo del territorio; il rischio di fare qualche “guaio” irreparabile è reale e palpabile.
Dormire con un occhio solo, attrezzarsi con un buon allarme o magari adottare un randagio dal canile municipale per aumentare la “vigilanza” nella propria proprietà, è ragionevole ed auspicabile; invece le squadre di sorveglianza, l’estremizzazione dei post sui social network, i fucili da caccia o le altre armi legalmente possedute, l’incontrollata condivisione di allarmi spesso ingiustificati, i “check-point” allestiti lungo le strade, non vanno bene: sarebbe un peccato ritrovarsi a commettere un reato per eccesso di zelo nella tutela del proprio “territorio”.
I “cattivi” ci sono sempre stati e probabilmente ci saranno sempre, cerchiamo di non diventare come loro, attrezziamoci con un pieno di equilibrio e buon senso.