Da vecchio scalo merci si è trasformato in discarica l’area adiacente alla stazione ferroviaria di corso Vittorio Emanuele che ad oggi raccoglie ogni tipologia di rifiuto.
I residenti nelle strade vicine hanno segnalato la presenza di sacchi di spazzatura, erbacce e uno stato di abbandono che amplificato dalle elevate temperature favorisce il proliferare di ratti e insetti.
“Non è il migliore biglietto da visita per chi arriva nel nostro territorio utilizzando i treni – spiega Gerardo Fontanella residente in zona – è da tempo che segnalo e metto in evidenza questa condizione ma non sono stati presi provvedimenti dall’amministrazione comunale. Io mi permetto di aggiornare lo stato dei luoghi e non ne abbiate a male ma vedere questo schifo non c’è la faccio più. Provo solo solo vergogna per chi ogni giorno scende dal treno e si ritrova questo”.
La zona, stando all’approvazione della delibera n.288 del 2012 “è destinata a parcheggio pubblico gratuito a servizio degli utenti della linea ferroviaria e dell’intera collettività più in generale”.
L’ex scalo merci si estende su una superficie di 10.900 mq ed è stato rilevato dal Comune di Angri nel luglio del 2000 e affidata nel 2012 all’azienda “Angri Eco Servizi”. La zona, stando all’approvazione della delibera n.288 del 2012 “è destinata a parcheggio pubblico gratuito a servizio degli utenti della linea ferroviaria e dell’intera collettività più in generale”.
Qualche anno fa il Comune di Angri finanziò un importo di 90mila euro per procedere ai lavori di rimozione dei rifiuti.
L’Ente comunale prima della fase pandemica ha già provveduto alla rimozione di oltre cinquanta tonnellate di rifiuti attraverso l’operato dell’azienda comunale “Angri Eco Servizi” in seguito ad un sopralluogo verificò la presenza di disparati materiali con tre distinti cumuli contenenti materiale plastico, ramaglie, sfalci e materiale inerte.
Qualche anno fa il governo Ferraioli pubblicò un bando di gara per la gestione dell’area e del mercato settimanale.
La gara fu annullata alla luce delle verifiche effettuate dagli uffici di competenza che riscontrarono anomalie nella documentazione allegata da parte dell’unica impresa partecipante, la “Società Spezzaferri Lavori Generali srl” di Milano, ma con sede operativa ad Aversa. L’importo complessivo dell’investimento sarebbe stato di 2.104.835,83 euro, per una gestione ventennale dell’area.