La ricostruzione di un pomeriggio che finirà di diritto nella storia del calcio dilettantistico parte tutta dalla fine della prima frazione di gioco quando le due formazioni di Angri e Portici guadagnano gli spogliatoi utilizzando un varco ben lontano dalla tribuna nella quale sono assiepati i tifosi grigiorossi presenti in numero decisamente inferiore rispetto agli appuntamenti domenicali. Il portici è in vantaggio per uno a zero sui padroni di casa.
L’intervallo si trascina tra i soliti commenti tra tifosi, dirigenti e addetti ai lavori che si confrontano su una prima frazione di gioco che ha regalato emozioni e occasioni da rete su ambo i fronti.
Tutto scivola in maniera naturale fino alle 15.35 quando le squadre, trascorsi i canonici 15 minuti, non rientrano in campo.
Cominciano a trapelare le prime notizie che ribattono di un confronto acceso tra alcuni calciatori delle due compagini. Roba che per chi bazzica gli stadi di calcio rientra nel capitolo “situazioni di campo”.
Passano i minuti, le notizie arrivano con il contagocce e tanti tifosi si rivolgono alla stampa per comprendere cosa stia accadendo.
Il quadro comincia pian piano a delinearsi: Maraucci, capitano del Portici, avrebbe affermato di aver subito un’aggressione nel corridoio degli spogliatoi. Viene medicato, i sanitari ne valutano la condizione e i parametri rientrano nei valori standard senza dunque prevedere il trasporto al più vicino ospedale (ad Angri non c’è!”).
Il Portici all’invito di ritornare in campo annuncia la volontà di non voler riprendere il match perché un proprio tesserato è stato aggredito. Al pubblico non viene fornita nessuna notizia se non frammenti raccolti attraverso tesi e ipotesi dei presenti sugli spalti che in poco tempo cominciano a liberarsi.
Emerge la notizia di alcuni danni provocati da Maraucci ad una porta degli spogliatoi ma il clima resta comunque sereno in ogni angolo dello stadio “Novi”.
Si percepisce che la gara non riprenderà quando l’orologio segna le ore 16.00 ma resta un lumicino di speranza tra i pochi irriducibili che ancora restano allo stadio.
Sul fronte grigiorosso viene data notizia della disponibilità della terna arbitrale, guidata dal signor Spina di Barletta, di riprendere le ostilità considerato che non c’è alcun motivo ostativo di ordine pubblico che possa inficiare sul regolare svolgimento dell’evento.
Alle ore 16.25 viene data notizia della sospensione ufficiale della gara quando ormai l’impianto era occupato solamente dagli operatori dell’informazione e da qualche tifoso.
Calciatori, dirigenti e staff del Portici restano tranquillamente nei corridoi degli spogliatoi e nella zona delle panchine del rettangolo di gioco in un clima disteso che alimenta anche un sereno dialogo con la dirigenza di casa.
Alle 16.50 arrivano ufficiali dell’Arma allo stadio “Novi” che si confrontano con i responsabili dell’ordine pubblico presenti in precedenza nella struttura sportiva ricostruendo i fatti evidenziati da alcuni tesserati del Portici secondo i quali “alcuni tifosi sarebbero entrati da un ingresso secondario” in ogni caso distante dallo spogliatoio degli ospiti.
Alle 17.30 circa il Portici lascia lo stadio “Novi” con assoluta tranquillità mentre gli uomini dell’Arma raccolgono la versione dei fatti sul fronte grigiorosso.
Al Giudice Sportivo l’onere di fare luce su una pagina amara del calcio dilettantistico che ha alimentato tanta confusione!