E’ stata definita la gara d’appalto per il servizio di trasporto scolastico dopo quattro lunghi mesi di attesa restituendo alle famiglie la possibilità di fare affidamento sul passaggio dei bus designati a portare presso gli istituti cittadini i figli di quei nuclei familiari che hanno presentato istanza a tempo debito agli uffici preposti.
Attraverso la piattaforma del M.E.P.A. il responsabile dell’unità operativa complessa delle politiche scolastiche, Emilio D’Antuono, ha ricevuto quattro proposte da ditte private che garantiscono il trasporto per la popolazione scolastica.
L’offerta migliore è risultata essere quella della Caba con sede a Sant’Egidio del Monte Albino che ha ottenuto il punteggio di 100,00 applicando un costo per ogni singola corsa di 109.50 euro al giorno.
L’importo complessivo che il Comune di Angri dovrà erogare al privato sarà di 101.400 euro all’anno. Arriva al capolinea l’ennesima vicenda che appariva di complessa risoluzione e soprattutto ha provocato enormi disagi per la mancanza di un servizio destinato alla collettività e che sarebbe dovuto cominciare il contemporanea con l’avvio dell’anno scolastico.
L’appalto ha per oggetto il servizio trasporto alunni delle scuole medie ed elementari del Comune di Angri. Il servizio ha lo scopo di collegare le zone periferiche a valle e a monte del comune di Angri con gli istituti scolastici di competenza. Le mancate risposte nei mesi passati hanno originato polemiche tra i genitori che hanno accusato di immobilismo il primo cittadino Cosimo Ferraioli.
Le tariffe sono state aggiornate secondo i parametri relativi all’anno in corso e sono calcolate in base al valore Isee delle famiglie che intendono avvalersi dei servizi a domanda individuale che prevedono la compartecipazione dei cittadini alle spese sostenute dall’Ente comunale per garantire il servizio.
Le tariffe variano e sono elencate in tre tipologie per quanto concerne il trasporto: 25 euro mensili per i richiedenti che hanno un valore Isee fino a 5.164 euro; 35 euro per la seconda fascia fino ai 10.329 euro e infine la quota massima di 50 euro al mese per chi supera il valore di 10.329 euro.
Rispetto alle tariffe applicate negli anni passati si registra un sostanziale incremento dei costi considerato che la tariffa meno cara era equivalente a 15 euro. Diminuito drasticamente anche il numero di utenti passato dai trecento di due anni fa a duecento come appositamente computato dal settore “servizi sociali e scolastici”, coordinato da Emilio D’Antuono.