Un confronto tra tutte le forze di maggioranza è in programma nelle prossime ore per discutere e definire le eventuali deleghe che dovranno essere distribuite dal sindaco Cosimo Ferraioli.
L’incalzante azione dei consiglieri eletti nella civica “Cosimo Ferraioli Sindaco” e le susseguenti dimissioni dell’assessore Angela Malafronte sono alla base delle richieste che dovrebbero motivare il primo cittadino a rivedere le funzioni all’interno dell’esecutivo.
Tuttavia, le scelte che attendono Ferraioli non appaiono scevre da difficoltà considerato che il raggruppamento di “Grande Angri”, presente in consiglio comunale con sei consiglieri, non appare disposto a rimettere in discussione le deleghe tanto meno a rivedere i profili che andranno a comporre la giunta comunale.
Allo stato attuale la civica capeggiata dal presidente del civico consesso Massimo Sorrentino non è favorevole alle variazioni per quanto concerne la gestione dei diversi comparti. Politiche sociali, retto da Maria D’Aniello, e urbanistica, guidata dal dimissionario Pasquale Russo, nei due mandati di Ferraioli sono sempre state assegnate ad esponenti di “Grande Angri”.
Assolutamente più diplomatica e morbida, invece, la linea adottata dalla lista “Noi con Cosimo”, a vocazione leghista, che in seguito al confronto interno ha deciso di rimettere in discussione le deleghe principali di lavori pubblici, settore gestito dal vice sindaco Antonio Mainardi, e ambiente coordinato da Maria Immacolata D’Aniello.
Nel tourbillon di deleghe e nomi ad uscire rafforzato potrebbe essere il gruppo legato al sindaco Cosimo Ferraioli che attraverso i consiglieri comunali Maria Giovanna Falcone e Christian Montella potrebbe vedersi riconosciuto un ruolo di primo piano nel prossimo esecutivo.
Al primo cittadino spetta l’impegnativo compito di sciogliere le riserve e placare gli animi di una maggioranza litigiosa che da tempo fa fatica a seguire i processi amministrativi ordinari e mettere in campo un programma ambizioso capace di rilanciare una città lasciata in balia degli eventi che spesso si vede privata anche dei servizi minimi essenziali.
La carenza di personale negli uffici, l’avvio in ritardo del servizio di refezione e trasporto scolastico, i lavori fermi da mesi in Corso Italia e la prolungata chiusura dell’asilo nido comunale sono solamente alcuni degli aspetti che hanno messo in evidenza l’immobilismo del governo cittadino.