Servirà almeno un’altra seduta della commissione preposta per procedere all’assegnazione dei beni confiscati ceduti negli anni passati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata al Comune di Angri.
La seduta del 4 novembre non ha contribuito a determinare l’attesa fumata bianca con i rappresentanti delle associazioni che dovranno attendere ulteriore convocazione per conoscere l’esito delle proprie istanze.
La vicenda relativa all’assegnazione dei beni confiscati è decisamente singolare e immersa nella palude di processi amministrativi destinati sicuramente a scrivere una pagina poco edificante per la celerità e la produttività del Comune di Angri.
Ci sono voluti oltre due anni per la preparazione del bando pubblico griffato dal responsabile dell’unità operativa complessa del patrimonio e da oltre nove mesi, a febbraio era fissata la scadenza per la presentazione delle istanze, l’iter faticosamente si muove.
Le domande che la commissione, composta da Marco Previdera, Michele Grimaldi e Manuela Vitale, ha esaminato sono solamente sei e interessano l’appartamento di via Madonna delle Grazie e l’immobile collocato in via Canneto.
Nello specifico risultano ammesse: Fondazione Casa Amica e Cooperativa Sociale “Intesa”, di Salerno, Aldo Severino e gruppo di solidarietà “Il Ponte” di Angri, L.S.F. Global Care e La Forza del Silenzio, entrambe con sede a Casal di Principe.
Gruppi associativi che attendono lumi da palazzo di città per mettere la sigillatura ad una vicenda che si trascina ormai da anni e che stenta a trovare un epilogo con la sospirata assegnazione di beni confiscati alla criminalità.
Le lungaggini burocratiche viaggiano nel medesimo scompartimento delle polemiche suscitate in passato rispetto all’occupazione abusiva da parte di associazioni del bene situato in via Madonna delle Grazie.
La questione relativa ai beni confiscati è stata attenzionata anche dagli organi territoriali del governo con il Prefetto di Salerno che in passato ha sollecitato gli uffici di palazzo di città a fare chiarezza sulla vicenda che ha innescato anche una diatriba tra la parte politica e il responsabile del comparto patrimonio, Giovanni Losco.
E, intanto, non è pervenuta ancora nessuna comunicazione al Comune di Angri in merito alla richiesta di finanziamento, per il bene confiscato in via Satriano, inoltrata dall’Ente di via Crocifisso al bando finanziato dall’Unione Europea “Agenzia per la coesione territoriale”, nell’ambito dell’avviso per la presentazione di proposte di intervento per la selezione di progetti di valorizzazione dei beni confiscati”.