Nelle previsioni del sindaco Cosimo Ferraioli i lavori di riqualificazione di Corso Italia sarebbero dovuti durare 24 mesi per consegnare alla comunità angrese un’area completamente rinnovata con spazi per i parcheggi, box auto interrati e un complesso di strutture finalizzate a diventare un luogo di aggregazione per i cittadini.
E, invece, dal taglio del nastro, avvenuto il 21 ottobre del 2020, la zona è un’istantanea del degrado e dell’immobilismo con responsabilità che vanno suddivise tra gli amministratori locali e la ditta Co.Ge.Ca. legata alla famiglia Gallo, che si è aggiudicata i lavori di restyling.
Il cronoprogramma è decisamente saltato con interi mesi in cui i lavori sono stati fermi salvo poi riprendere per qualche periodo e poi arrestarsi ancora.
L’abbattimento dei padiglioni dell’ex plesso scolastico di Corso Italia hanno lasciato il posto ad un cratere enorme che rappresenta un colpo al decoro cittadino ma provoca anche disagi per la popolazione locale.
Mezzi e uomini al lavoro non si vedono da tempo e il rischio che l’opera possa subire variazioni, o ancora peggio, non venire mai alla luce turba le centinaia di residenti del centro città.
I disagi sono enormi anche per quanto concerne il traffico cittadino considerato che la ditta esecutrice dei lavori ha cantierizzato parte della carreggiata eliminando il marciapiede e riducendo gli spazi per il passaggio dei veicoli.
Difficile immaginare quale potrebbe essere la data di ultimazione dei lavori e, intanto, la comunità insorge e comincia ad avere motivate perplessità sui tempi ma soprattutto sulla concretizzazione dell’opera che nei piani del sindaco Ferraioli avrebbe dovuto garantire, attraverso l’impiego di fondi privati, il totale rinnovamento dell’area.