Il rischio che il progetto del “bike park”, previsto nell’area parcheggio adiacente alla sede municipale di piazza Crocifisso, posso arenarsi è decisamente concreto in seguito alle schermaglie registrate in consiglio comunale che hanno avuto come risultante la mancata approvazione del punto all’ordine del giorno.
Le divergenze in seno alla maggioranza e la contrapposizione con le forze di minoranza hanno rallentato il procedimento che avrebbe dovuto condurre alla realizzazione dell’area destinata alla pratica del ciclismo indirizzato ai bambini.
“Angri, il paese dell’immobilismo, del non fare, del darsi contro nonostante tutto. Ormai dopo un cammino, o meglio, un’odissea di quasi nove (ripeto, nove!) mesi, il Bike park ad Angri vedeva la luce – si sfoga l’ideatore del progetto Francesco Gallo – tutto pronto, più di un mese fa, il sindaco sulla pagina ufficiale del Comune con grande enfasi ne aveva proclamato la sua realizzazione, poi l’affissione all’Albo Pretorio sull’affidamento diretto dell’area in questione alla nostra ASD, il contratto pronto e solo da firmare”.
Tuttavia, nel corso dell’iter procedurale qualcosa si è inceppato al punto da far slittare i tempi per l’assegnazione di una parte di un’area del parcheggio che oggi versa nel pieno degrado.
“Appuntamento era per il 29 Luglio per la firma. E qui, la doccia fredda, ghiacciata – spiega Gallo – il 28 luglio c’è stato il consiglio comunale e l’opposizione ha votato contro. Questioni puramente “politiche” mi è stato detto”. Francesco Gallo, attraverso i social, si è scagliato contro gli esponenti dell’opposizione, accusati di non aver sostenuto in consiglio comunale il progetto del “bike park.
“A me della politica non mi interessa proprio nulla, i vostri giochini solo per fare un dispetto a qualcuno sono di una bassezza unica, la conferma del disinteressamento per la collettività per le proprie poltrone. Quando si vuole fare qualcosa di concreto,di serio, di fattibile a costo zero per le casse comunali, normale che poi ci sarà sempre qualcuno che rema contro!”, ha concluso Gallo.