Il Comune di Angri blocca il servizio di prenotazione per i cittadini che devono sottoscrivere o rinnovare la carta d’identità, pertanto, non sarà più possibile prendere appuntamenti con gli uffici comunali ma bisognerà presentarsi nei giorni in cui l’Ente garantirà il servizio rivolto alla cittadinanza.
La decisione adottata dall’amministrazione comunale è figlia della pesante condizione di precarietà in cui i pochi dipendenti rimasti si ritrovano a fronteggiare la mole di lavoro nel quotidiano. Sono attese lunghe file con i cittadini che si dovranno armare di pazienza per inoltrare le istanze relative alle carte d’identità.
Una situazione paradossale che non lascia presagire segnali incoraggianti considerato che ben presto altri comparti dell’Ente potranno trovarsi costretti a ridurre i servizi di interesse pubblico per mancanza di risorse umane.
La presenza è ridotta ai minimi termini con i 58 dipendenti rimasti in forza agli uffici di via Crocifisso, Rione Colombo e al comando della Polizia Locale costretto a fare i conti con un’emorragia di personale già da alcuni anni.
Le divergenze tra politica e forza lavoro dell’Ente comunale si acuiscono e nel mirino del personale finisce l’assessore al ramo Bonaventura Manzo tacciato di non aver predisposto gli atti necessari per sopperire ai pensionamenti garantendo l’assunzione di nuovi profili.
Le attese delle organizzazioni sindacali e del personale sono vincolate ai futuri passaggi della componente politica che dovrà approvare il bilancio dal quale dovrebbero emergere le condizioni finanziarie necessarie per consentire l’arrivo di almeno altri sette dipendenti per evitare il tracollo.
Il Comune di Angri in passato ha rinunciato a confermare diversi profili arrivati presso l’Ente attraverso il Ripam. Tuttavia, l’amministrazione Ferraioli ha ripreso, in passato, una delibera approvata dal commissario straordinario, Alessandro Valeri, che prevede di attingere i futuri dipendenti attraverso le graduatorie già redatte in seguito a concorsi indetti da altri comuni.
E, intanto, sono partiti i progetti relativi ai percettori del reddito di cittadinanza già operativi attraverso il “progetto Green” che prevede l’utilizzo di 14 persone già al lavoro ma non appare remota l’ipotesi che alcuni di esse possano essere destinate ad altre mansioni presso palazzo di città per sostenere l’accoglienza o altre tipologie di servizi.