Il Tar ha respinto il ricorso presentato dell’istituto autonomo case popolari di Salerno in merito ad un’ordinanza firmata dall’ex commissario prefettizio Alessandro Valeri relativa ai costi e alle competenze per interventi di manutenzione agli immobili nel quartiere “Satriano”.
All’epoca dei fatti il reggente del Comune di Angri “ha ordinato all’Istituto Autonomo Case Popolari (I.A.C.P.) Salerno “di provvedere ad horas alla esecuzione, a proprie cure e spese, delle opere di messa in sicurezza della copertura del medesimo fabbricato per eliminare gli inconvenienti descritti in premessa, oltre a smaltire il materiale ivi accatastato dai Vigili del Fuoco”.
I fatti risalgono a novembre del 2019 quando il comando provinciale dei Vigili del Fuoco riscontrava, all’interno di alcuni immobili di proprietà dello Iacp Salerno, che “la guaina di impermeabilizzazione presentava marcati segni di degrado e in più punti si era distaccata”; di conseguenza, provvedeva “alla messa in sicurezza dei luoghi tramite la rimozione degli elementi di copertura pericolanti e l’accatastamento del materiale divelto” ed, al contempo, comunicava al Comune di Angri che sarebbe stato necessario “far eseguire a chi di dovere una verifica dello stato della copertura nonché utili lavori che il caso richiede” ovvero i lavori di manutenzione. L’Istituto autonomo case popolari è proprietario di due appartamenti all’interno del palazzo mentre altri otto ricadono sotto la proprietà di privati cittadini.
Il commissario prefettizio del Comune di Angri intimava l’IACP Salerno di provvedere ad horas alla esecuzione, a proprie cure e spese, delle opere di messa in sicurezza della copertura del medesimo fabbricato per eliminare gli inconvenienti descritti, oltre a smaltire il materiale accatastato in seguito all’intervento dei Vigili del Fuoco mentre l’Istituto ricorrente chiedeva al Comune di Angri che “l’ordinanza dovesse essere indirizzata agli altri 8 proprietari, in quanto questo Istituto comunque non ha alcun diritto di sostituirsi nelle loro competenze per interventi di urgenza o manutenzione straordinaria”.
Un braccio di ferro che si è prolungato per due anni fino ad arrivare alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della sezione di Salerno che ha respinto il ricorso presentato dall’istituto autonomo case popolari di Salerno.