Le piogge copiose hanno fatto scattare il campanello d’allarme per quanto concerne il rischio idrogeologico che interessa l’alveo Sant’Alfonso.
L’amministrazione comunale preoccupata dalla particolare condizione critica che interessa l’area della zona pedemontana tiene alta la soglia di attenzione incalzando il Consorzio di bonifica in merito agli interventi per garantire la sicurezza dell’area.
La situazione sul territorio resta critica con problemi che non sono stati ancora risolti proprio lungo l’alveo Sant’Alfonso che presenta un’interruzione “scellerata” attuata nel dopoguerra nell’ambito della nota urbanizzazione selvaggia.
Nel novembre del 2017 (nella foto) le pessime condizioni strutturali e l’assenza di manutenzione si rivelarono devastanti per la comunità angrese costretta a fare i conti con un alluvione nel corso del quale l’alveo venne invaso da acqua, fango e detriti lapidei.
Una circostanza che provocò danni al centro abitato della città doriana e motivò il governo cittadino a stipulare un accordo di programma con il Consorzio di bonifica per la progettazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico dando assoluta priorità alla sistemazione e ripristino funzionale dell’alveo Sant’Alfonso.
L’amministrazione comunale, nella delibera di giunta, rimarca come il ripetersi dei fenomeni meteorologici di particolare intensità e gravità “potrebbero pregiudicare l’incolumità pubblica e privata degli utenti della sottostante autostrada nonché dei residenti del centro abitato immediatamente a valle dell’interruzione”.
Il Consorzio di bonifica, da parte sua, ha cominciato a muovere i primi passi verso la riqualificazione dell’alveo per il ripristino della funzionalità idraulica del tratto terminale dell’Alveo Sant’Alfonso.
Il progetto sarà guidato dall’ingegnere Luigi Daniele, responsabile del procedimento, mentre a capo dell’area tecnica sono stati designati gli ingegneri Bruno Carloni e Gerardo Gustato.
Il piano di lavoro dovrà garantire la messa in sicurezza dei canali che dalle montagne si prolungano fino a valle costeggiando l’asse stradale e decine di abitazioni costruite negli anni ai lati dell’alveo.