Le prime piogge d’autunno hanno fatto riaccendere i riflettori sulle problematiche che vivono i residenti a valle della Statale 18 che ogni anno devono fronteggiare le esondazioni provocate dall’innalzamento del livello d’acqua del Rio Sguazzatoio.
Gli interventi tampone effettuati nella scorsa primavera non hanno condotto ad una risoluzione definitiva del problema e il pericolo di dover affrontare una nuova emergenza è alquanto concreto.
L’obiettivo dei residenti è di sensibilizzare l’amministrazione comunale ma anche gli organi preposti ad intervenire prima che gli allagamenti si rivelino deleteri per le coltivazioni e provochi danni alle abitazioni.
“Quest’anno guardando il corso d acqua ho visto che la natura si stava riprendendo di nuovo i propri spazi, l’acqua era ritornata limpida e le piante acquatiche erano rispuntate, c’erano anche forme di vita come pesci e serpenti d acqua – spiega Michele Russo – diciamo che il sogno era diventato realtà, visto che sono cresciuto pensando che il colore rosso fosse il colore naturale dell’acqua. Purtroppo questo sogno e svanito con l’arrivo dell’estate e dall’inizio della campagna di lavorazione dei pomodori, gli scarichi illeciti di acqua non depurata ha fatto un vero e proprio disastro distruggendo tutto. Dove c’era la vita ha preso il sopravvento la distruzione di un ecosistema, notti insonni per la puzza e la rassegnazione a vedere tutto distrutto”.
Le criticità di carattere idraulico non sono state risolte nonostante gli interventi onerosi di somma urgenza disposti dalla Regione Campania e dal Consorzio di Bonifica nel recente passato.