Si presenta oltre modo ingarbugliata la vicenda relativa ai beni confiscati alla criminalità che rientrano nel patrimonio del Comune di Angri.
Le segnalazioni del consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Del Sorbo, inoltrate prima al Prefetto di Salerno e poi all’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, hanno contribuito ad alimentare la diatriba tra la componente politica e il responsabile dell’unità operativa complessa “Patrimonio”.
Dagli uffici di palazzo di città emergono notizie che appaiono divergenti rispetto alle rimostranze avanzate dall’esponente della lista civica “Noi con Cosimo”.
Alcuni immobili assegnati al Comune di Angri sono stati oggetto di una deliberazione di giunta comunale, datata febbraio 2021, con la quale si richiede all’agenzia nazionale la possibilità di variare la destinazione d’uso dell’immobile ubicato in via Madonna delle Grazie indirizzandolo a finalità sociali, culturali, turistiche e ludico ricreative rispetto all’attuale destinazione che prevede l’uso per le attività di “associazioni di volontariato”.
Un aspetto di matrice amministrativa che non contribuisce a fare luce sulle criticità avanzate dal consigliere Giuseppe Del Sorbo che da diversi mesi ha focalizzato l’attenzione sull’utilizzo abusivo di alcune associazioni che occupano, attualmente, l’appartamento di via Madonna delle Grazie.
“La delibera di cambio destinazione approvata lo scorso febbraio prevede l’autorizzazione da parte dell’Agenzia che, solo dopo i miei continui interventi, l’ufficio ha sollecitato per avere risposta – spiega Del Sorbo – Quello che ancora non è chiaro è il motivo per cui abbia permesso l’utilizzo del bene di via Madonna delle Grazie nonostante la revoca disposta nel 2019!”.
Stando alle indiscrezioni l’associazione assegnataria del bene confiscato avrebbe consegnato le chiavi nei tempi previsti dalla revoca, tuttavia, l’immobile risulta utilizzato da altre associazioni che non avrebbero diritto alcuno.
“Lo scorso giugno ho protocollato una richiesta di accesso agli atti e, con urgenza, ho chiesto un report delle attività sostenute da chi stava occupando l’immobile, ho chiesto di sapere se tale occupazione stava avvenendo nel rispetto della normativa vigente – conclude Giuseppe Del Sorbo – ho chiesto più volte di monitorare con attenzione la situazione, per evitare danni all’ente e a tutela della legalità. Non ho avuto alcuna risposta. Credo fortemente nel riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità e continuerò a portare avanti ogni azione utile a porre fine ad una situazione poco chiara che va avanti da troppo tempo”.