Arriva ad una svolta l’annosa disputa tra il Comune di Angri e gli eredi della famiglia Vaccaro. Il consiglio comunale ha, infatti, approvato il debito fuori bilancio grazie ai soli voti degli esponenti della maggioranza legata al sindaco Cosimo Ferraioli e, pertanto, l’Ente di via Crocifisso dovrà liquidare agli eredi Vaccaro la somma di 407mila euro.
Il contenzioso tra le parti si è trascinato per decenni fino a giungere alla sentenza della Corte d’Appello di Salerno che nell’aprile 2020 ha condannato il Comune di Angri “a versare l’indennità risarcitoria e l’indennità di occupazione per la realizzazione da parte dello Iacp di un’opera di urbanizzazione primaria su terreno privato”.
In lungo braccio di ferro portato avanti nelle aule della giustizia ordinaria e ha inficiato sulla gestione economica di diverse amministrazione comunali angresi che si sono trascinati il peso finanziario per diversi anni con le somme ascritte nel bilancio comunale.
I fatti risalgono a più di tre decenni fa, con precisione al periodo di edificazione di numerosi complessi abitativi nel quartiere della 167.
All’epoca vennero espropriati i suoli per realizzare numerose case popolari e cooperative edilizie per dare risposta alle esigenze abitative di centinaia di famiglie.
Nello specifico i proprietari del fondo hanno citato il Comune “a comparire innanzi alla Corte di Appello di Salerno al fine di ottenere la condanna all’integrale risarcimento dei danni subiti per la perdita del fondo di loro proprietà a causa dell’irreversibile trasformazione dello stesso nonché al pagamento delle indennità di occupazione, oltre interessi e rivalutazione”.
Tra il Comune di Angri e la famiglia Vaccaro resta tuttora aperta la questione relativa all’occupazione da parte dell’Ente doriano di un’area di 7mila metri quadri nella zona dello stadio “Pasquale Novi”. Superficie che a ridosso del sisma del 1980 fu adibita come area per la collocazione dei container leggeri utili ad ospitare le persone che avevano perso o subito gravi danni alle abitazioni.
L’amministrazione comunale angrese decise di espropriare l’area nell’attesa che i cittadini fossero dislocati in nuove appartamenti. L’area di “Fondo Caiazzo” è stata, però, liberata dai prefabbricati solamente nel 2014 con gli eredi della famiglia Vaccaro che hanno chiesto un risarcimento di 3 milioni di euro previsto dal consulente tecnico e condiviso dalla Corte di Appello.