E’ partito il primo progetto utile alla collettività che permette al Comune di Angri di poter beneficiare delle prestazioni lavorative dei soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza. Un avvio complicato e in netto ritardo rispetto ai proclami lanciati, mesi addietro, dal sindaco Cosimo Ferraioli.
Le carenze finanziarie, le difficoltà nel seguire le procedure per la mancanza di personale e le rinunce di diversi percettori del reddito di cittadinanza hanno contribuito ad allungare i tempi di partenza dei due progetti presentati dal Comune.
“Ieri mattina è iniziato il primo progetto Puc che riguarda la sicurezza e la sorveglianza, infatti sono 15 i lavoratori che percepiscono il reddito di cittadinanza e che hanno iniziato il percorso, Fra una ventina di giorni inizieranno altri 20 percettori che andranno a lavorare nel verde – spiega l’assessore alle politiche sociali Maria D’Aniello – in questi mesi abbiamo fatto un grande lavoro ai servizi sociali per poter reclutare le persone, far loro il colloquio iniziale, capire le attitudini lavorativi, per inserirli nel progetto sociale”.
I percettori di reddito in città sono 760 e solo una parte potrà essere impiegata dal Comune nei progetti utili per la collettività svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.
I Puc sul territorio comunale sono destinati all’impiego di 76 persone che godono del reddito di cittadinanza e stando alle indiscrezioni che arrivano da palazzo di città sarebbero diversi i casi che hanno visto cittadini rinunciare alla chiamata del Comune di Angri presentando documentazioni che li esenterebbero dalle attività lavorative.
“Non è stato facile, la procedura è stata complessa e lunga, anche perché non tutti accettavano di venire a lavorare perché alcuni non sono in condizioni di accettare un’offerta lavorativa, in quanto over 60, hanno disabili in famiglia o si trovano in una situazione di esclusione molto grave – precisa l’assessore D’Aniello – i Puc non vanno confusi con le assunzioni, il Reddito di Cittadinanza va salvaguardato perché da una prima risposta a chi è in difficoltà, ma le Istituzioni devono fare uno sforzo e immaginare dei percorsi di vero inserimento lavorativo”.
I percorsi da attivare prevedono un impegno non inferiore a 8 ore fino ad un massimo di 16 ore settimanali da svilupparsi più giorni a settimana: dal lunedì al venerdì in base all’esigenza per 16 ore settimanali per ogni unità.
Il progetto “Punto Green e Spazi Pubblici”, che dovrebbe cominciare nelle prossime settimane, prevede l’impegno di 20 unità per i quali sono previste le attività di riqualificazione di aree parchi, aree verdi, luoghi di sosta e transito mediante la raccolta di rifiuti abbandonati e la valorizzazione del verde, puntando a migliorare il decoro urbano degli spazzi pubblici. I beneficiari saranno impegnati inoltre nella manutenzione e cura delle aree verdi comunali, e del Cimitero.