E’ stato individuato in via Baden Powell, nei pressi dell’ex plesso del liceo “Don Carlo La Mura”, il nuovo centro da mettere a disposizione dell’Asl per inoculare i vaccini anti-Covid.
L’amministrazione comunale si è resa disponibile a valutare altre soluzioni logistiche da sottoporre all’attenzione al direttore sanitario del distretto 61, Pio Vecchione, pur di non penalizzare i cittadini angresi che si sarebbero trovati privi di un punto vaccinale sul territorio comunale.
La struttura negli anni passati ha ospitato le attività didattiche degli alunni del liceo e dopo le valutazioni tecniche e logistiche ha superato la ricognizione. Il nuovo centro vaccinale sarà a disposizione dell’Asl già nei prossimi giorni e con molta probabilità a partire dal fine settimana sarà operativo.
Nella giornata di ieri gli operatori della “Angri Eco Servizi” hanno provveduto a sistemare le aree esterne che sono state ripulite dalle erbacce e rese disponibili. Il distretto sanitario dovrà ora organizzare gli spazi all’interno per garantire la privacy e installare le postazioni dove effettuare vaccini e collocare il personale per la raccolta dei dati.
L’intricata vicenda, pertanto, pare essere arrivata ad una efficace soluzionie con una ritrovata pacificazione tra il governo cittadino e i vertici del distretto sanitario che nei giorni passati hanno manifestato la volontà di chiudere i battenti della struttura ubicata in “Fondo Rosa Rosa” e lasciare i cittadini angresi senza un punto di riferimento per i vaccini.
Tuttavia, la disputa tra Comune e Asl, con polemiche che hanno investito anche l’ambiente politico, non sembra essere l’unica e reale motivazione alla base della volontà di chiudere il centro vaccinale. I cittadini angresi continuano a manifestare dissenso rispetto alla struttura organizzativa dell’Asl e del Distretto Sanitario 61.
Alla base delle rimostranze dell’utenza ci sarebbero i tempi d’attesa prolungati con orari di appuntamento non rispettati e la chiusura del centro per la pausa pranzo. Disservizi che sono stati pubblicamente evidenziati anche attraverso i social esortando l’amministrazione comunale a farsi promotrice di solleciti verso i vertici della sanità provinciale per ottenere una maggiore organizzazione.