“L’annullamento del contratto della pubblica illuminazione ha fatto risparmiare alle casse comunali quattordici milioni di euro!”.
Il consigliere comunale di minoranza, Alberto Milo rivendica – ai microfoni dell’emittente televisiva Antenna Tre – il successo maturato in seguito alle denunce presentate anni addietro alla magistratura circa i vizi procedurali che hanno portato successivamente ad invalidare il contratto tra il Comune di Angri e il “Fenix Consorzio Stabile” e “Angri Illuminazione scarl”.
Una lunga disputa politica che si è allargata sul piano giudiziario fino a quando la magistratura non si è espressa in merito consolidando la posizione dell’Ente di via Crocifisso che solo nel semestre gestionale del commissario straordinario Alessandro Valeri è riuscito a dare una accelerata ad una vicenda coperta da incertezze e confusione procedurale già agli albori.
“E’ una battaglia che ho portato avanti da solo senza l’appoggio di nessun altro e tra lo scetticismo della città – tuona il consigliere Milo – c’era qualcosa che non mi convinceva nelle procedure e grazie al lavoro dei miei legali siamo riusciti a redarre la necessaria documentazione per denunciare quanto stava accadendo ai danni di un’intera comunità!”.
L’esponente dei “Popolari Angresi” si sofferma anche sulla vicenda di carattere giudiziario perché oltre al filone amministrativo è ancora in corso la procedura per quanto concerne l’iter avviato dalla magistratura.
“Il prossimo 16 aprile sono stato convocato dal Gip della Procura delle Repubblica di Nocera Inferiore – dichiara Milo – in quella sede continuerò a portare avanti con determinazione la mia tesi supportata da tutti i documenti necessari preparati dai legali pagati di tasca mia per tutelare l’intera popolazione angrese rispetto ad un grosso danno che è stato accertato!”.
La sequela di atti e procedimenti che hanno alimentato il “caso” della pubblica illuminazione è stata, dapprima, generata sul piano politico per poi espandersi all’aspetto giuridico e amministrativo.
“Già in campagna elettorale ho mostrato un documento ai miei concittadini rispetto alle procedure inquinate che hanno portato all’assegnazione dell’appalto – chiosa il consigliere Milo – in quella circostanza il popolo si è fatto incantare dalle parole del sindaco e oggi, invece, la verità dice ben altro rispetto ai proclami lanciati dal primo cittadino, in questa vicenda ci sono due indagati è uno risponde al nome del sindaco Cosimo Ferraioli!”.