Il parroco della collegiata di San Giovanni Battista, don Enzo Leopoldo, chiama gli angresi a raccogliersi nel corso della “Settimana di Preghiera a San Giovanni” cominciata ieri sera presso la storica chiesa che ospita il simulacro del Santo Patrono.
Un momento di raccoglimento e di invocazione al Battista che racchiude tutta la devozione della comunità doriana nei confronti di San Giovanni Battista.
“E’ trascorso oramai un anno dall’Inizio della grave pandemia che ha colpito l’Italia e il mondo, senza risparmiare la nostra città di Angri. Ancora oggi ci troviamo a vivere un momento di sofferenza per il perdurare di questa calamità, che ha finora mietuto molte vittime – oltre due milioni nel mondo – e molte vite ancora mette a rischio – scrive don Enzo – all’emergenza sanitaria va aggiunto il notevole danno causato all’economia, con la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro, che grave disagio ha arrecato a moltissime famiglie, originando nuove povertà”.
La settimana di preghiera è cominciata ieri con la solenne celebrazione della messa, inizio ore 18,00 e proseguirà per l’intera settimana con l’esposizione del “SS. Sacramento con il canto del Vespro” seguito ogni giorno dalla supplica e dalla santa messa presso la collegiata di San Giovanni Battista. “La nostra fede e la nostra fiduciosa devozione per San Giovanni Battista, Patrono di Angri, hanno fatto maturare in me e in molti fedeli l’esigenza di stringerci intorno a Lui per un momento di particolare preghiera.
“Imploreremo da San Giovanni sostegno e vicinanza in questo tempo di prova. Pregheremo per coloro che, a causa della pandemia, hanno lasciato questa vita nella solitudine di una stanza d’ospedale, senza neppure poter rivolgere un ultimo sguardo ai loro familiari – sottolinea il parroco don Enzo Leopoldo – chiederemo la Sua intercessione per Angri e per il mondo intero, per le nostre famiglie, i nostri anziani e i nostri giovani, per quanti si trovano nel dolore e nell’afflizione, ma anche per coloro che sono impegnati in prima linea nel contrasto della pandemia”.