Tirano un sospiro di sollievo i ventisei assegnatari degli alloggi popolari all’indomani del provvedimento emesso dal Tribunale di Nocera Inferiore che ha provveduto a notificare al Comune di Angri l’avvenuto dissequestro degli appartamenti.
La richiesta era stata avanzata dal governo cittadino in seguito all’ultimazione dell’iter che ha condotto alla validazione della graduatoria relativa al bando pubblicato nel marzo del 2014.
L’ufficio patrimonio, pertanto, è rientrato in possesso dei beni immobili e nell’arco di qualche settimana gli appartamenti saranno oggetto di lavori di restyling dopo gli atti vandalici registrati negli anni passati quando un’occupazione abusiva di massa aveva prodotto danneggiamenti seri ad alcuni immobili.
Nei prossimi giorni è previsto una accurata ricognizione da parte dei tecnici del Comune di Angri per effettuare una prima verifica dello stato dei luoghi che sarà seguita successivamente dagli atti propedeutici a dare il via ai lavori di ristrutturazione che andranno ad interessare almeno dodici dei ventisei alloggi messi a disposizione nel bando di gara.
Sul fronte amministrativo l’ufficio casa, di concerto con l’assessore al patrimonio Maria Immacolata D’Aniello, hanno avviato un serrato confronto con Assocasa per disporre tutti i procedimenti indispensabili a concedere i permessi agli aventi diritto una volta che saranno ultimati i lavori i cui costi saranno a carico dell’Ente di via Crocifisso.
“Il dissequestro degli alloggi rappresenta una tappa importante per quanto concerne l’assegnazione degli immobili nei tempi previsti dall’ordinanza – spiega l’assessore D’Aniello – anche in questa fase abbiamo dovuto fare i conti con i tempi e le modalità della burocrazia ma finalmente abbiamo aggiunto un altro tassello affinché si riesca a completare il mosaico e procedere alla consegna delle chiavi entro i sessanta giorni programmati nell’ordinanza sindacale”.
Al bando pubblicato nel 2014 parteciparono oltre trecento cittadini ma solo per ventisei, e dopo una lunga fase procedurale costellata da impugnazione della graduatoria, ricorsi e azioni legali, si è riusciti a venire a capo di una vicenda che appariva ingarbugliata anche a causa di cavilli dettati dalla burocrazia che hanno portato in diverse occasioni gli assegnatari a manifestare il proprio dissenso nei confronti dell’amministrazione comunale retta dal primo cittadino Cosimo Ferraioli.