Mandato nuovo ma grane vecchie per il sindaco Cosimo Ferraioli che si ritrova a dover fronteggiare una pioggia di ricorsi presentati dai lavoratori del progetto Apu che si sono rivolti al Giudice del Lavoro del Tribunale di Nocera Inferiore per vedersi riconosciuta la retribuzione relativa ai mesi di lavoro svolti presso il Comune di Angri nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Campania.
Un inghippo di carattere amministrativo ha fatto emergere chiare responsabilità da parte dei funzionari comunali che hanno seguito il procedimento innescando un braccio di ferro tra lavoratori ed Ente comunale che si avvia a consumare il suo epilogo in Tribunale.
In considerazione della spinosa situazione la giunta comunale ha dato incarico al legale dell’Ente, Rosaria Violante e congiuntamente al legale Martino Galasso per esaminare gli atti e avviare la resistenza in giudizio rispetto ai ricorsi presentati da nove ex lavoratori del progetto Apu.
Alla base della contesa tra i lavoratori e il Comune di Angri c’è l’errata documentazione prodotta dai funzionari che sarebbe stata respinta per ben tre volte dagli uffici di palazzo Santa Lucia.
La Regione Campania ha assicurato la copertura economica a partire dal mese di dicembre fino al mese giugno, tuttavia, resta ora da fare luce sul denaro occorrente per pagare i venticinque lavoratori che dal mese di ottobre 2018 hanno lavorato per conto del Comune. Un caso atipico che ha spinto i lavoratori ad inscenare varie forme di protesta.
“Nei mesi di ottobre e novembre del 2018 risultiamo assenti al progetto, quindi scoperti da tutti i possibili diritti spettanti ad un lavoratore. Gli atti servono ai legali per determinare le responsabilità’ di questa oscena situazione”, evidenziarono i rappresentanti dei lavoratori all’epoca dei fatti. L’errato invio della documentazione alla Regione Campania ha allungato i tempi della burocrazia generando tutto il disappunto degli operatori che in diverse occasioni hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti del sindaco Ferraioli e dell’assessore alle politiche sociali Maria D’Aniello.
L’inestricabile vicenda ha indotto l’avvocato dei lavoratori a presentare un’azione legale nei confronti dell’Ente comunale che potrebbe esser obbligato a riconoscere l’importo dovuto agli operatori del progetto Apu e allo stesso tempo finire nelle grinfie della sezione regionale della Corte dei Conti che potrebbe aprire un fascicolo sulla spinosa vicenda che si avvia a creare uno stravagante precedente con un caso di “lavoro nero” presso la pubblica amministrazione.