E’ finita la lunga attesa per centinaia di cittadini angresi che aspettavano da settimane la pubblicazione del nuovo bando relativo alla assegnazione della restante parte dei buoni spesa emessi dal governo centrale.
La fumata bianca è arrivata in seguito ad una seduta della giunta comunale che ha messo fine alla spasmodica apprensione della comunità doriana che da tempo incalzava il sindaco Cosimo Ferraioli.
Nelle casse comunali trovano collocazione ancora 150mila euro da destinare alle famiglie che in seguito all’emergenza hanno subito disagi di carattere economico.
Gli uffici dello Stato hanno trasferito al Comune di Angri la somma totale di 309mila euro per fronteggiare la fase di carenza sociale ed economica ma la somma finora utilizzata dell’Ente di via Crocifisso è stata di poco superiore alla metà. Da qui la incessante richiesta di centinaia di cittadini che aspettavano la pubblicazione del bando arrivato a quattordici giorni di distanza dall’annuncio del primo cittadino Ferraioli.
La finestra per le richieste sarà aperta fino ad esaurimento della somme residue con le istanze che potranno essere inoltrate attraverso l’utilizzo del servizio “siVoucher” con l’uso dell’App “Municipium” consultabile da pc e smartphone.
L’assegnazione avverrà tenendo conto dell’ordine cronologico di arrivo delle domande con l’emissione di un buono digitale che prevede diversi importi: 100 euro per nuclei familiari composti sino a due persone, 200 euro per famiglie da 3 a 4 familiari, 300 euro per nuclei familiari di cinque o più persone. I beni acquistabili con i buoni spesa dovranno essere esclusivamente di generi alimentari.
Nel provvedimento emesso dall’esecutivo del Comune di Angri è specificato che “restano esclusi dal beneficio i nuclei in cui sia presente anche un solo percettore di reddito da lavoro dipendente e da pensione”.
Facile prevedere una copiosa pioggia di istanze che dovranno essere accolte e valutate dagli uffici dei servizi sociali che nonostante la carenza di organico dovranno garantire un minuzioso lavoro finalizzato a garantire trasparenza e tempi più celeri rispetto al passato nelle procedure.
Nella prima fase sono state oltre 800 le istanze presentate dai cittadini e circa un centinaio sono state escluse per mancanza di requisiti con decine di istanze che presentavano solo la firma del richiedente senza altri dati disponibili. “