La movida angrese è pronta a traslocare nello stadio comunale “Pasquale Novi”! L’idea è stata partorita dai proprietari dei numerosi locali del centro storico in seguito alle norme che disciplinano le distanze interpersonali. L’affluenza che si registra nelle sere d’estate lungo via di Mezzo non consente la possibilità di utilizzare spazi all’aperto.
Quattro strade, larghe poco più di due metri, divenute nel corso degli ultimi anni punto di forte aggregazione giovanile con centinaia di utenti provenienti da diversi paesi del comprensorio. Gli spazi ristretti non consentono l’applicazione delle norme e nemmeno la concessione gratuita di spazi esterni potrebbe consentire agli esercenti di poter svolgere il proprio lavoro.
La convivenza tra proprietà dei locali e residenti del centro storico non è stata mai idilliaca con una serie di dispute culminate in esposti presentati alla magistratura da parte dei residenti che lamentano, soprattutto in estate, schiamazzi e confusione anche a tarda notte.
Alle ataviche criticità si sono aggiunte le restrizioni dettate dalla norme sanitarie legatie all’emergenza esortando i rappresentanti delle attività di ristoro a valutare spazi alternativi all’aperto in grado di contenere il flusso di clienti e non impattare sulla tranquillità cittadina.
Una prima scelta è ricaduta sull’area alle spalle di palazzo di città, in via Crocifisso, con la sede dell’ampio parcheggio individuata come possibile location sostitutiva. L’area è già stata assegnata ad altra associazione che nella scorsa estate ha portato avanti un progetto innovativo.
Tra le opzioni sottoposte dal primo cittadino Cosimo Ferraioli c’erano gli spazi del parcheggio in Fondo Caiazzo e l’area di interscambio adiacente al nuova casello autostradale. Ipotesi che non hanno ottenuto l’appagamento dei commercianti sia per carenze strutturali, per quanto concerne la prima soluzione, che per problemi di carattere logistico inerenti l’area posta nella zona di confine con il comune di Sant’Egidio del Monte Albino. Lo stadio comunale, pertanto è diventato un’ipotesi concreta.
“L’Amministrazione è disponibile ad accogliere le proposte di tutte le associazioni di categoria del settore della ristorazione, con riguardo alla possibilità di utilizzo di aree di proprietà pubblica più o meno idonee, secondo le esigenze dei richiedenti, allo scopo – dichiara il sindaco Cosimo Ferraioli – l’associazione Movida Angrese, di concerto con il soggetto gestore dello stadio, ha appunto, nei diversi colloqui tenuti finora, espresso la volontà di utilizzare gli spazi dello stadio comunale per le attività nel periodo estivo, con le dovute accortezze. L’amministrazione ha già espresso la propria favorevole disponibilità ed è in attesa della proposta progettuale, da sottoporre a valutazione di coerenza con le norme anti contagio”.
Lo stadio per i prossimi diciotto anni sarà gestito dall’associazione sportiva United con un manto erboso in erba sintetica installato lo scorso anno attraverso l’utilizzo di fondi comunali.

“Come associazione abbiamo avanzato la proposta all’amministrazione di utilizzare uno spazio pubblico all’aperto per affrontare la ripresa dall’emergenza Covid. Avevamo chiesto il parcheggio alle spalle del comune ma dopo una prima disponibilità ci è stato riferito che in quello spazio ci sarà l’iniziativa dell’associazione “Pessoa” e abbiamo rinunciato per non creare problemi a chi stava già operando – spiega Gianluigi Esposito presidente dell’associazione “Movida Angrese” – così abbiamo proposto l’utilizzazione del campo sportivo e a tal proposito abbiamo avuto vari colloqui con i gestori a cui va il nostro ringraziamento per la disponibilità e con il sindaco a cui avevano chiesto di trovare il modo di sostenere le spese minime di gestione mentre noi avremmo provveduto agli allestimenti”.

Il tempo scorre in attesa di ulteriori passaggi amministrativi. “L’area dello stadio può rappresentare una buona soluzione – spiega Mimmo Esposito titolare del locale “Miez’ e Sounds” e organizzatore dell’evento “OkDoriaFest” – tuttavia ci sono da valutare i costi per il fitto dell’area che gravano sugli operatori con il Comune che dovrebbe garantire un contributo da corrispondere ai gestori dello stadio”.