Il taglio drastico e vigoroso delle postazioni nella sede dell’ex scalo merci pone seri interrogativi sul futuro del mercato settimanale che secondo la volontà del primo cittadino Cosimo Ferraioli deve traslocare presso l’area di corso Vittorio Emanuele.
Una scelta non condivisa dagli operatori mercatali che non accettano un ridimensionamento del mercato che passerebbe dagli attuali 130 venditori a 60 postazioni.
“Non è una decisione oculata e tra l’altro arriva in una fase in cui l’attività dei mercatali ha già subito un forte impatto di matrice economica – spiega Enrico De Vivo responsabile dell’agro nocerino di AssoCampania ai microfoni di Agro24 – si è fatta spazio l’ipotesi di dare precedenza solo ai venditori di generi alimentari, decisione che andrebbe comunque a restringere l’offerta per i cittadini e in ogni caso la coesione tra i venditori è stata solida, pertanto, nessuno è intenzionato ad accettare le condizioni del Comune”.
Il progetto dell’amministrazione comunale non sembra tenere conto delle esigenze degli operatori mercatali che hanno avanzato la proposta di restare nel “Quartiere Alfano” fin quando il governo cittadino non troverà alternative che non penalizzino i commercianti. “Con le norme attuali – spiega De Vivo – ci sono le condizioni per svolgere il mercato creando un senso unico che regoli il flusso dei cittadini, si potrebbe entrare da viale Europa e uscire da via Da Vinci garantendo un corridoio largo almeno 2.5 metri come prevedono le leggi”.
Tra le proposte avanzate dal primo cittadino c’è la possibilità di poter raddoppiare gli appuntamenti con il mercato settimanale in modo da garantire la turnazione tra i venditori e concedere la medesima opportunità agli attuali 130 operatori.
“E’ una soluzione che non cambia concretamente le condizioni – chiosa Enrico De Vivo – ciascun ambulante ha un proprio calendario settimanale che ci consente di prendere parte a diversi mercati della provincia di Salerno e nel napoletano, così non si risolve nulla, anzi, esiste la reale possibilità che il mercato possa essere ulteriormente ridimensionato per la mancata partecipazione degli espositori”.
A cavalcare l’onda del malcontento anche decine di cittadini che hanno sollevato dubbi sulla fattibilità del progetto manifestando incertezza circa gli spazi per il parcheggio delle auto considerato che in zona non ci sono aree attrezzate in grado di poter ospitare un numero elevato di autovetture.