La fase emergenziale è servita ad accelerare la decisione di delocalizzare il mercato settimanale nell’area dell’ex scalo merci in corso Vittorio Emanuele.
La fiera del sabato ha ingenerato nel corso degli anni numerose contestazioni da parte dei residenti del “Quartiere Alfano” che lamentano la mancanza di servizi igienici a disposizione degli utenti ma anche degli stessi venditori costretti a trovare soluzioni di fortuna.
L’ampia carreggiata di via Leonardo Da Vinci accoglie da oltre venticinque anni gli ambulanti e le centinaia di persone che si recano nel già popoloso “Quartiere Alfano” che dispone di grandi aree per il parcheggio nelle aree adiacenti.
L’emergenza sembra aver fatto cadere i veli e indirizzato l’amministrazione comunale ad adottare misure decisamente più adeguate per dare la possibilità di svolgere il mercato settimanale in un’area circoscritta con la facoltà di regolare il flusso di ingresso e di uscita e la misurazione delle temperatura corporea come previsti dalle indicazioni delle istituzioni sanitarie.
“Nei prossimi giorni cominceremo a lavorare alla strutturazione dell’area dell’ex scalo merci – ha annunciato Cosimo Ferraioli nel consueto appuntamento social – saranno predisposti tutti gli atti per mettere in cantiere una soluzione più consona ad ospitare il mercato settimanale”. Il progetto è nella fase embrionale e al vaglio dei tecnici comunali c’è da esaminare l’adozione di tutte le misure di sicurezza garantendo la presenza di servizi igienici e soprattutto un’area destinata al parcheggio delle auto in una zona che, al momento, può essere raggiunta percorrendo solo corso Vittorio Emanuele o da via Nazionale attraverso la via inaugurata negli ultimi anni.
Negli anni passati il governo cittadino aveva già provato a delocalizzare il mercato attraverso l’ausilio dei privati con la pubblicazione di un bando che avrebbe dovuto produrre una sinergia tra Comune e società private. Il trasferimento, però, si è arenato dinanzi all’unica istanza di partecipazione al bando.
La gara è stata successivamente annullata alla luce delle verifiche effettuate dagli uffici di competenza che hanno riscontrato anomalie nella documentazione allegata da parte dell’unica impresa partecipante, la “Società Spezzaferri Lavori Generali srl” di Milano, ma con sede operativa ad Aversa.
L’importo complessivo dell’investimento sarebbe stato di 2.104.835,83 euro, per una gestione ventennale dell’area, somma interamente a carico di privati con l’ente che avrebbe concesso la disponibilità del suolo in cambio della riqualificazione dell’intera superficie. @RIPRODUZIONE RISERVATA