Forze dell’ordine al Comune per acquisire i documenti relativi alle procedure dei buoni spesa governativi che il Comune dovrà consegnare ai cittadini che hanno inoltrato istanza nelle passate settimane.
Una verifica degli atti ma anche delle certificazioni presentate da circa ottocento cittadini che hanno richiesto di poter usufruire degli strumenti messi a disposizione dal governo centrale.
Gli uomini dell’Arma, stando alle indiscrezioni, hanno avviato un minuzioso controllo sull’intera documentazione che ha dato il via all’iter burocratico coordinato dal responsabile dell’unità operativa complessa delle politiche sociali, Emilio D’Antuono.
Azioni di verifica che stanno interessando diversi comuni dell’agro nocerino per valutare i criteri di accesso ai fondi ma soprattutto constatare le credenziali di centinaia di cittadini che hanno presentato la richiesta.
La moltitudine di domande e la carenza di personale presso la macchina amministrativa dell’Ente hanno alimentato i venti di polemiche in città provocando le rimostranze di decine di cittadini che restano ancora in attesa di conoscere la data utile per ricevere i buoni.
Elefantiache procedure e richieste prive dei dati inerenti alla condizione reddituale stanno obbligando l’ufficio dei servizi sociali ad esaminare ogni singola richiesta. L’importo girato dallo Stato al Comune di Angri è di 309 mila euro.
Somma che in relazione alle istanze pervenute, al netto dei potenziali esclusi dalle prossime graduatorie, consentirà all’amministrazione comunale di erogare anche una possibile seconda fetta di buoni spesa considerato che l’importo massimo da assegnare, in base alla situazione reddituale, sarà di 300 euro.
Il “tesoretto” in possesso del Comune potrebbe essere implementato da altri 20mila euro ricavati attraverso le donazioni fatte dai cittadini angresi sul conto corrente del Comune di Angri.
Per quanto concerne i buoni spesa del Governo l’amministrazione comunale ha deciso di distribuire, per il momento, soltanto 23mila nella prima fase con buoni suddivisi in diversi tagli e comunque per un massimo di 300 euro a famiglia. Sono più di seicento i nuclei familiari in attesa di ricevere notizie dagli uffici di via Colombo oberati dall’inatteso carico di lavoro.
Una circostanza che ha inciso sull’operato degli uffici delle politiche sociali che ben presto potrebbero avanzare la richiesta di perfezionamento dei dati ai 220 cittadini che non hanno presentato la documentazione in maniera dettagliata.
La seconda fase di assegnazione riguarderà quei cittadini che pur avendo delle difficoltà finanziarie acuite dalla fase di emergenza godono già del reddito di cittadinanza o di altri strumenti di sostegno da parte dello Stato.
E intanto, dai proventi del fondo per l’emergenza sono stati utilizzati, ottomila euro, per la consegna di 171 pasti ai cittadini indigenti che ogni giorno stanno ricevendo cibo precotto e preconfenzionato. La copertura per i costi del servizio è garantita dal fondo di solidarietà alimentato attraverso le donazioni della popolazione doriana.