La volontà dell’amministrazione comunale di ritornare in possesso dei locali che hanno ospitato per diversi anni il centro d’ascolto della Caritas ha sollevato un vento di polemiche in città per modi e tempistica che hanno amplificato la natura di un provvedimento inopinato.
“Non siamo oppositivi alle volontà del Comune – spiega suor Filomena Cosentino responsabile del centro cittadino della Caritas – nel corso degli anni abbiamo sempre collaborato con il Comune quando si è manifestata la necessità e nonostante i nostri appelli a rinnovare il comodato d’uso dei locali di Corso Italia, già mesi primi della naturale scadenza del contratto, non abbiamo avuto nessuna comunicazione a riguardo se non quelle giunte nel mese di aprile”.
La decisione del governo retto dal sindaco Cosimo Ferraioli sembra essere motivata dalla fermezza di istituire nell’immobile di proprietà comunale servizi finalizzati alla gestione dell’emergenza per il Covid-19.
In particolare nei locali di proprietà comunale dovrebbe essere avviato il servizio dell’Unità Speciale di Continuità Assistenziale di Angri-S.Egidio finalizzato alla cura e la terapia dei pazienti paucisintomatici Covid19, minimizzando i rischi per i pazienti potenzialmente positivi o a rischio. Nella sede di Corso Italia, al momento, sono ospitati due cittadini che attendono di essere trasferiti nelle strutture di accoglienza per migranti.
“La Caritas e i volontari sono sempre al fianco delle persone che hanno bisogno e da anni siamo promotori di iniziative in favore delle categorie sociali fragili – prosegue suor Filomena – abbiamo sempre accolto chi ha bisogno e non vedo perché non si possa collaborare soprattutto in questo periodo così delicato e complesso con il Comune, siamo amareggiati ma non opponiamo nessuna resistenza rispetto alle scelte del sindaco”.
Nel luglio scorso il Comune informò la Caritas circa la possibilità di concedere alcuni locali della sede in favore del comitato locale della Croce Rossa Italiana.
Una convivenza innaturale e complicata considerate le attività e i servizi prestati dalle parti. Un’idea elaborata dal governo politico prima dell’arrivo del commissario prefettizio, Alessandro Valeri, con il quale il progetto non ha trovato conseguente realizzazione.
Tuttavia, negli anni passati, l’obiettivo di impiegare l’immobile per altri scopi e altre associazioni è stato oggetto di animate discussioni politiche tra esponenti della maggioranza cara al primo cittadino.
“La Caritas continua ad essere al fianco delle famiglie e nonostante le restrizioni per l’emergenza abbiamo posto in essere soluzioni per far sentire forte la nostra presenza alle famiglie che vivono con enormi fragilità anche questo periodo”.
Ad oggi, i locali sono occupati dagli arredi e da altro materiale gestito dal centro d’ascolto in attesa di conoscere l’esito di una richiesta di proroga presentata al sindaco Cosimo Ferraioli nei giorni passati.