L’area dello scalo merci è divenuta luogo simbolo di un degrado che investe diverse zone del territorio comunale. La vasta area è stata trasformata, anni addietro, in un parcheggio per decine di pendolari che si servono della vicina stazione ferroviaria e per diverse ore lasciano le vetture incustodite.
In diverse circostanze il ritorno dai luoghi di studio e di lavoro ha riservato un’amara sorpresa per i cittadini angresi che si sono ritrovati a fare i conti con l’azione dei ladri che hanno preso di mira le auto lasciate prive di custodia.
Episodi che si susseguono in maniera ciclica con l’azione dei delinquenti che trova terreno fertile nella scarsa illuminazione dell’area che un tempo era riservata allo scalo merci e gestita dal gruppo Ferrovie dello Stato.
L’amministrazione comunale dovrebbe garantire la manutenzione ordinaria ma dopo un intervento di pulizia degli operatori della “Angri Eco Servizi”, avvenuto nel corso della gestione commissariale del prefetto Alessandro Valeri, non si registra concreta presa di posizione del governo retto dal primo cittadino Cosimo Ferraioli.
L’apertura e la chiusura dei cancelli viene assicurata dal personale dell’azienda di via Stabia che però non ha alcuna competenza rispetto alla sorveglianza dello scalo merci. L’area nelle intenzioni del sindaco uscente avrebbe dovuto accogliere il mercato settimanale liberando la zona del “Rione Alfano” dopo anni di proclami fatti dai diversi governi locali che si sono avvicendati alla guida della città. L’obiettivo di delocalizzare il mercato, però, si è arenato dinanzi all’unica istanza di partecipazione al bando.
La gara è stata successivamente annullata alla luce delle verifiche effettuate dagli uffici di competenza che hanno riscontrato anomalie nella documentazione allegata da parte dell’unica impresa partecipante, la “Società Spezzaferri Lavori Generali srl” di Milano, ma con sede operativa ad Aversa.
L’importo complessivo dell’investimento sarebbe stato di 2.104.835,83 euro, per una gestione ventennale dell’area, somma interamente a carico di privati con l’ente che avrebbe messo in atto un’azione sinergica concedendo la disponibilità del suolo in cambio della riqualificazione dell’intera superficie con fondi privati che avrebbe dato vita ad un progetto di finanza.
“La nuova area mercatale risolverà i disagi che da anni stanno subendo i cittadini del rione Alfano, alle prese ogni sabato con la grande presenza di commercianti ed acquirenti, oltre alla rigenerazione di uno spazio poco utilizzato”, così, nell’estate del 2018, il sindaco Ferraioli aveva catalogato la proposta di dare nuova vita allo scalo merci.
A pesare sulla fattibilità dell’opera il nodo dei necessari espropri per un valore di circa 900mila euro: circa la metà dei suoli su cui dovrebbe sorgere la nuova area mercatale è di proprietà privata. Pertanto, per portare a termine il progetto occorrerà procedere con gli espropri e i relativi indennizzi.
La storia dell’ex scalo merci è densa di dettagli singolari. Nel 2000 la vasta area venne acquistata dal Comune di Angri considerata l’intenzione da parte del gruppo di Ferrovie dello Stato di dismettere parte del proprio patrimonio.
Successivamente l’ente comunale raggiunse un’intesa con il gruppo “AR” per un comodato d’uso gratuito scambiato con la possibilità da parte del Comune di poter disporre dell’area di via Nuove Cotoniere dove in seguito è stata realizzata un’area parcheggio che ancora oggi riesce ad accogliere centinaia di auto nel cuore della città doriana.
I reciproci contratti di comodato d’uso non furono rinnovati. La giunta comunale, nell’anno 2012 con la gestione del sindaco Pasquale Mauri, cambiò la destinazione d’uso dello scalo merci utile per attrezzare un parcheggio a servizio soprattutto dei pendolari data la vicinanza alla stazione.