Aumentano in maniera esponenziale i cartelli posti sulle saracinesche che comunicano la vendita o il fitto dei locali in ogni angolo del territorio comunale e raffigurano il momento complesso che vive il commercio.
I flussi di clienti sono calamitati dai centri commerciali e la crisi finanziaria ha trasformato in eroi cittadini i negozianti che ancora resistono all’evoluzione di un commercio messo in ginocchio anche dall’e-commerce.
Angri non sfugge all’implacabile legge del mercato con decine di commercianti che hanno deciso di chiudere i battenti e dedicarsi ad altre attività. Una crisi galoppante che non viene mitigata da politiche poste in essere dalle amministrazioni che si sono avvicendate negli ultimi decenni con problemi atavici che restano ancora oggi senza alcuna soluzione.
Un immobilismo incessante che ha decimato il commercio cittadino che ha chiesto, invano, ai governi locali strumenti e iniziative finalizzate a sostenere le attività commerciali del territorio.
“Un ruolo importante per il rilancio del commercio lo gioca la politica, tutto passa attraverso gli uomini che gestiscono la cosa pubblica. Quindi capacità e competenze messe a disposizione del comparto sono fondamentali. Il periodo che sta vivendo il commercio non è positivo, ma con la buona gestione e la condivisone di idee e progetti, qualcosa di buono può ancora essere generato. Basta con la politica sorda e assente, credo sia venuto il tempo di una politica partecipativa proprio per il bene collettivo”, evidenzia Aldo Severino presidente della Confesercenti di Angri.
Il problema parcheggi in città si trascina da anni con criticità che si registrano nel quotidiano a causa della mancanza di aree parcheggi soprattutto nella zona del centro. Sono decine le attività commerciali che resistono ai venti della crisi economica e l’assenza di aree destinate alla sosta rende più evidente una problematica che si trascina da anni.
“E necessario rivedere il piano parcheggi, il piano traffico e assicurare un buon controllo del territorio – spiega Severino – attorno a questo tavolo devono essere discusse tutte le problematiche, insomma si deve riscoprire il paese, gli angresi, noi tutti, dobbiamo spendere ad Angri. Le responsabilità di riscatto devono essere condivise da tutti”.