Resterà chiusa per diversi mesi la collegiata di San Giovanni Battista in seguito alla decisione della parrocchia, guidata da don Enzo Leopoldo, di avviare lavori strutturali all’interno della chiesa che ospita il Santo Patrono della città. Il simulacro del Battista da alcuni giorni è stato trasferito nell’adiacente sala parrocchiale dedicata all’altro santo cittadino, Sant’Alfonso Maria Fusco.
La chiesa del Battista ospita da alcuni giorni ponteggi e strumenti necessari agli operai per cominciare i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza che interesseranno in una prima fase le statue degli angeli, di notevoli dimensioni, presenti all’interno della collegiata. Il piano di lavoro prevede anche la verifica degli stucchi e la tenuta strutturale dei supporti in ferro utilizzati per puntellare le statue.
Un’operazione urgente e necessaria per valutare la consistenza dei sostegni in acciaio che da diversi anni servono per mantenere saldamente le sculture che rappresentano gli angeli. La fase di ricognizione sarà seguita da ulteriori controlli che andranno a verificare la consistenza e il grado di usura di altri elementi che servono per reggere i marmi e gli archi presenti nelle navate.
Nello scorso mese di settembre i lavori hanno interessato il restauro del campanile della collegiata e sono terminati da qualche settimana restituendo alla città un monumento dal possente significato storico per gli angresi.
Nell’estate passata, grazie all’opera di ricerca dell’associazione “Panacea” furono restaurati i “Libri Campione” della Collegiata di San Giovanni Battista. Le carte dei due volumi sono le fonti dirette più antiche sulla vita della maggiore istituzione ecclesiastica angrese e forniscono importantissime informazioni sulle dinamiche sociali, amministrative, sulla toponomastica e onomastica di Angri in uno dei periodi più floridi e vivaci della sua espansione.
Nel corso dei prossimi mesi la chiesa sarà oggetto del piano di intervento e l’accesso sarà off-limits con la santa messa che sarà celebrata ogni giorno nella sala parrocchiale dedicata a Sant’Alfonso Maria Fusco.
L’unica concessione, apertura solo della navata centrale, sarà fatta domenica prossima in occasione della visita pastorale di monsignor Giuseppe Giudice che nel corso della settimana sarà ospite della comunità religiosa di san Giovanni Battista con un fitto programma di impegni che coinvolge in maniera fattiva i gruppi parrocchiali e le associazioni del territorio.
La collegiata dovrebbe essere restituita ai fedeli il prossimo 24 maggio in occasione della celebrazione dell’alzata del Quadro che anticipa di un mese i festeggiamenti per il Santo Patrono in programma il 24 giugno.
I lavori sono finanziati con l’impegno dei fondi donati dai cittadini grazie all’otto per mille destinato alla chiesa mentre un’altra cospicua somma sarà raccolta attraverso le donazioni dei fedeli e di benefattori che consentiranno il completamento del restyling all’interno della collegiata del Battista.
L’importo totale per finanziare l’intero programma di riqualificazione dovrebbe essere di poco superiore ai quattrocentomila euro. La raccolta dei fondi utili per la realizzazione dell’intero progetto è stata al centro di attenzioni delle forze dell’ordine in seguito ad alcune segnalazioni che hanno indotto i cittadini a denunciare l’attività di sedicenti personaggi che si aggirano per la città raccogliendo somme di denaro in nome della parrocchia.
“Ci giungono segnalazioni di persone che, in nome e per conto della parrocchia, senza però alcuna autorizzazione, raccolgono contributi destinati ai lavori di consolidamento e restauro della Collegiata – hanno spiegato i vertici della chiesa angrese – si tratta di furbetti e sciacalli che speculano sulle situazioni di necessità della comunità parrocchiale».
Da qui l’invito dei volontari di diffidare di improvvisate raccolte di contributi porta a porta che si stanno effettuando in questa settimana lungo tutto il territorio angrese. Le offerte per i lavori possono essere depositate in Collegiata presso le apposite cassette, oppure possono essere consegnate nelle mani del parroco”.