Una canna fumaria spezzata e collocata in grandi sacchi neri in cui è stata riscontrata la presenza di altro materiale contenente amianto. L’amara scoperta è stata fatta dai cittadini di via Cimitero Vecchio che alle prime ore del mattino si sono ritrovati a fare i conti con la presenza di elementi nocivi per l’ambiente accortamente accantonati in un angolo di una strada attraversata da decine di auto e da studenti che si dirigono verso il liceo “don Carlo La Mura”.
Pezzi di amianto tranciato con frammenti che liberano nell’aria sostanze tossiche e inquinano l’ambiente mettendo a rischio anche la salute di personaggi “barbari” che si rendono protagonisti di tali azioni. La presenza del materiale è stata segnalata all’ufficio ambiente del Comune di Angri che ha dato il via all’iter burocratico finalizzato a individuare società specializzate nel trattamento e nella rimozione di amianto.
I sacchi neri sono stati posati sul ciglio della strada probabilmente nel corso della notte e l’azione condotta da mani criminali avrà anche un peso di carattere finanziario sul bilancio dell’ente comunale con operazioni di rimozione che nei mesi scorsi hanno inficiato fortemente sulla spesa comunale.
L’abbandono di rifiuti sul territorio comunale sta diventando un malcostume che deturpa la città, incide economicamente a carico dei contribuenti e mette a rischio la salute dei migliaia di cittadini.
Nella zona di via Cimitero Vecchio non è la prima volta che si registrano episodi simili. Per diversi anni c’è stato un quotidiano sversamento di rifiuti di ogni genere al punto da provocare la presa di posizione degli abitanti della zona che hanno presentato denunce all’autorità giudiziaria sollecitando le forze dell’ordine ad un controllo frequente dell’area che spesso è trasformata spesso in micro discarica.
Nello scorso mese di novembre, nel corso della gestione commissariale, furono prelevati 30mila euro dal fondo di riserva del bilancio comunale per fronteggiare l’emergenza di carattere ambientale nell’area di “Fondo Caiazzo” dove l’accumulo di rifiuti speciali e di lastre di amianto costrinse il prefetto Alessandro Valeri a correre ai ripari deliberando l’elargizione straordinaria delle somme per la messa in sicurezza e la rimozione del materiale.