Una lettera inoltrata agli uffici della Regione Campania e al Genio Civile per avere informazioni sullo stato dei lavori che dovrebbero interessare il corso d’acqua del Sarno che attraverso il Comune di Angri.
L’oggetto della missiva, griffata dal commissario prefettizio Alessandro Valeri, concerne la incresciosa situazione che si è venuta a creare nella porzione d’acqua definita “Ciampa di cavallo” dove il cumulo dei rifiuti ha fermato il flusso delle acque provocando una piattaforma di spazzatura sulla quale è possibile anche camminare.
Il danno ambientale è evidente e nonostante gli appelli in passato dell’amministrazione guidata dal sindaco Ferraioli e le decine di segnalazioni presentate da cittadini e dal Comune di San Marzano, ad oggi, la situazione resta di assoluta gravità.
Plastica, rifiuti ingombranti e contenitori di fertilizzanti sono incastrati sotto il ponte che ormai funge da tappo ostruendo il passaggio dell’acqua. Una situazione che viene monitorata dai Comuni di Angri e San Marzano sul Sarno ma che non trova il minimo interesse tra amministratori e politici della Regione Campania che continuano a restare sordi dinanzi alle incessanti segnalazioni.
I danni sono evidenti e il tempo sta aggravando una condizione già disastrosa che potrebbe rivelarsi ancora più grave in occasione delle piogge che darebbero vita allo straripamento del fiume con il conseguente allagamento di strade e terreni adiacenti utilizzati per le coltivazioni.
Il prefetto Valeri ha effettuato un sopralluogo in compagnia del sindaco di San Marzano sul Sarno, Cosimo Annunziata, prendendo visione di uno stato drammatico che obbliga con urgenza a prendere provvedimenti e informare gli enti deputati alla pulizia del tratto di fiume.
Secondo una norma sembrerebbe che i rifiuti galleggianti siano da ritenersi rifiuti solidi urbani e pertanto la competenza dovrebbe ricadere sui comuni, una chiave di lettura opinabile considerato che le tonnellate di rifiuti galleggianti da tempo albergano in acqua sono da ritenersi rifiuti pericolosi e, pertanto, andrebbero trattati da aziende specializzate.
Una parte dei rifiuti furono rimossi nei mesi passati grazie all’operato di gruppi di volontari che si diedero appuntamento per alleggerire il carico di immondizia galleggiante, uno sforzo sinergico condotto da diverse associazioni e singoli cittadini dell’agro. Lavoro vanificato dalle mani incivili di quanti hanno trasformato il Sarno in una pattumiera.