Il Prefetto di Salerno ha sospeso il consiglio comunale e inoltrato al Ministero degli Interni la nota per avviare l’iter dello scioglimento del consiglio comunale, nel frattempo ha nominato Alessandro Valeri commissario prefettizio sospendendo il consiglio comunale.
Un terremoto politico che ha scosso la città doriana nel bel mezzo del pomeriggio con la comunicazione arrivata a palazzo di città qualche ora dopo la designazione del funzionario Francesco Prencipe come commissario ad acta per il rendiconto.
Una doccia gelata che rispolvera i fantasmi del passato e riporta indietro nel tempo la comunità doriana che nell’ultimo ventennio ha registrato lo scioglimento del consiglio, per tre volte, sempre per motivi di matrice politica.
In passato erano stati le firme dei consiglieri di opposizione, negli studi dei notai, a mettere fine ai mandati dei sindaci Postiglione, La Mura e Mazzola oggi, invece, si registra una situazione insolita generata dalla bocciatura dell’importante documento contabile del rendiconto.
Nelle scorse settimane il Prefetto ha accolto e sentito il parere di diversi consiglieri comunali e nella giornata di ieri ha emesso due note con le quali, di fatto, potrebbe anticipare la fine dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cosimo Ferraioli.
Sarà ora il Ministero degli Interni a pronunciarsi sul futuro del civico consesso cittadino e decidere o meno per lo scioglimento e il conseguente commissariamento che trascinerà la città fino al prossimo appuntamento elettorale del prossimo anni.
Tuttavia, la contesa potrebbe ora trasferirsi presso le sedi giudiziarie perché la vicenda rendiconto è legata a doppio filo alla questione relativa alla surroga del dimissionario consigliere comunale Alfredo Pauciulo, sostituito martedì scorso dal neo entrato Ciro Calabrese. L’annosa “questione surroga” ha concesso la possibilità all’opposizione di approfittare della prevalenza dei consiglieri nel civico consesso e di procedere, per due volte, alla bocciatura del fondamentale strumento contabile.
Ad anticipare la comunicazione del Prefetto, ieri mattina, è stato il ricorso al Tar presentato dal sindaco Cosimo Ferraioli contro tutti i consiglieri di opposizione e l’ex presidente del consiglio comunale Gianluca Giordano.
Nella nota, curata dal legale Marcello Fortunato, il primo cittadino Ferraioli ha chiesto l’annullamento delle delibere di consiglio comunale del 21 giugno e del 1 luglio in cui la minoranza ha bocciato il rendiconto. Nel documento è riportata in maniera dettagliata tutta la cronologia dei fatti elencati in ventuno pagine in cui si chiede anche la sospensiva e l’abbreviazione dei termini.
“L’ostruzionismo del presidente del consiglio comunale crea un gravissimo danno non solo al ricorrente, ma all’intera comunità di Angri – si legge nel corpo del ricorso – la quale in mancanza dell’approvazione del rendiconto di gestione potrebbe essere addirittura commissariata con il conseguente scioglimento del consiglio comunale”.
La mancata approvazione del documento contabile determina la totale paralisi amministrativa dell’ente non permettendo: l’utilizzo dei fondi destinati agli investimenti, il trasferimento delle risorse statali, i pagamenti straordinari, nonché l’assunzione di personale.
Nel ricorso presentato dal legale del sindaco Ferraioli a Tar Campania, viene evidenziato che “gli atti impugnati (dai consiglieri di opposizione ndr) non scaturiscono da problematiche di natura tecnica ma solo ed esclusivamente, da uno sviamento dell’azione amministrativa”.