L’ex assessore della lista “Uniti per Angri”, Roberto Falcone è intervenuto in merito alla nomina del nuovo componente dell’esecutivo Ferraioli.
“Con grande stupore apprendo dagli organi di stampa la nomina sindacale di un nuovo Assessore Comunale. Una notizia che lascia basito me e tanti giovani compagni con cui ho condiviso gli ultimi anni di battaglie politiche e contribuito ad eleggere l’attuale Sindaco. Ma a stupire non è tanto la scelta di quest’amministrazione di rimodulare la Giunta e attribuire importanti deleghe rimaste scoperte di Assessorato, quanto piuttosto la scelta di un ex compagno di accettare lo stesso incarico a cui per coerenza, dignità e spirito di rappresentanza io ho rinunciato, dimettendomi lo scorso 27 giugno. Decisione, come già ribadito, che è stata dettata da motivi fortemente politici.
Stima e fiducia nella sua persona mi avevano condotto nei mesi addietro, prima che le vicende politiche denunciate nella mia lettera di dimissioni dello scorso giugno venissero fuori, a sponsorizzarlo come possibile Assessore. Nomina che allora non fu possibile, perché per volontà del Sindaco bisognava indicare un Consigliere già eletto. Ed erano mesi che non prendeva più parte alle riunioni del gruppo, esattamente da quando lo stesso gruppo, discutendone democraticamente, deliberò la volontà che il sottoscritto, già Consigliere, dovesse andare a rappresentarlo in Giunta, accettando la nomina assessorile.
Ma mai avrei pensato che all’improvviso proprio il presentatore della Lista Uniti x Angri in cui il sottoscritto si è candidato ed è stato eletto in Consiglio Comunale, proprio colui che io stesso avevo in precedenza sponsorizzato, proprio il rappresentante del gruppo politico di cui ho fatto parte e con cui ho condiviso speranze e militanza, accettasse l’incarico a cui io ho rinunciato senza mai confrontarsi ne con me, ne con altri del gruppo.
Non avevo dubbi, finché non ho appreso la verità. Una verità che indubbiamente mi lascia rammaricato perché, come già detto in passato, non è una poltrona remunerata la ragione principale per la quale io, lui e tanti compagni abbiamo lottato.
Preso atto che non esiste in quest’amministrazione un percorso chiaro, condiviso e leale all’interno del quale proseguire l’esperienza assessorile, proprio lui non avrebbe mai dovuto accettare questo incarico politico, per coerenza, dignità e spirito di rappresentanza”.