Società partecipate, il Comune ha ormai deciso di cedere le quote di partecipazione. Una scelta precisa dettata anche dalla necessità di evitare continui esborsi per realtà non direttamente funzionali all’interesse dell’Ente. Sono ancora cinque le società comprensoriali in cui Palazzo di Città detiene alcune percentuali.
Ecco quali sono: Agenzia per lo sviluppo del sistema territoriale della Valle del Sarno spa cosituita nel 1999 quote pari a 19,62 per cento; Salerno Sviluppo scarl in liquidazione costituita nel 1995 quote pari a 10 per cento; Agenzia locale di sviluppo patto dell’Agro in liquidazione costituito nel 1998 quote pari al 6,91 per cento; Irno Sistemi Innovativi spa costituita nel 2005 quote pari all’1,23 per cento; Cstp spa costituita nel 1996 quote pari al 2,84 per cento.
Il Comune secondo l’attuale normativa può mantenere partecipazioni in società che garantiscano produzione di servizi di interesse generale, progettazione e realizzazione di un’opera pubblica sulla base di un accordo di programma fra amministrazioni pubbliche, realizzazione e gestione di un’opera pubblica di interesse generale attraverso un contratto di partenariato, autoproduzione di beni o servizi strumentali all’Ente o agli enti pubblici partecipanti o allo svolgimento delle loro funzioni nel rispetto delle direttive europpe, servizi di committenza apprestati a supporto di enti senza scopo di lucro.
Da qui la nececessità di effettuare una ricognizione relativamente alle quote possedute nelle partecipate e avviare la vendita delle stesse. Saranno pertanto alienate le partecipazioni di quote di società che “non hanno ad oggetto attività di produzione di beni e servizi strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria”, è riportato nella delibera di Consiglio.
Inoltre è anche sottolineato che “le partecipazioni da alienare devono essere individuate perseguendo al contempo la migliore efficienza, la più elevata razionalità, la massima riduzione della spesa pubblica e la più adeguata cura degli interessi della comunità e del territorio amministrati”, è infine scritto. La cessione dell quote attualmente detenute dovrà avvenire a favore di altri soggetti interessati alla loro acquisizione.
Un aspetto non semplice considerato che anche altre amministrazioni stanno intraprendendo la stessa strada. Lo scopo è tenere maggiormente sotto controllo la spesa pubblica locale abbandonando una pluralità di soggetti politico-imprenditoriali sorti tra la metà degli anni Novanta e la metà degli anni Duemila. Un decennio che è stato caratterizzatro dal fiorire di una pluralità di realtà societarie parteicpate dalla pubbliche amministrazioni: un esperimento evidentemnte che non ha garantito i frutti attesi. Pippo Della Corte