Bomba ecologica in via Nazionale. E’ quanto emerge dalla lettura di un’ordinanza sindacale con cui due cittadini sono stati invitati a mettere in sicurezza e bonificare un’area abbandonata sulla quale sorge anche un capannone che presenta rivestimenti e pareti in amianto. Il sopralluogo è stato compiuto dai tecnici comunali e dagli ispettori dell’Asl. E’ scritto nell’atto che “in via Nazionale n.301 esiste un’area scoperta recintata di circa 1500-2000 metri quadri con presenza di una folta vegetazione.
Il lato ovest necessita di una radicale bonifica al fine di evitare che l’area possa diventare ricettacolo di animali molesti, mentre sul lato nord esiste un capannone di circa 800-1000 metri quadri costituito da pareti perimetrali in laterizi e copertura in strutture in ferro e lastre presumibilmente contenente amianto”.
Poi è ancora specificato. “A vista le lastre in questione presentano segni di usura, lesioni e rotture per cui in mancanza di messa in sicurezza si può verificare la dispersione di fibre d’amianto in atmosfera”. Infine, anche un altro aspetto ha indotto il primo cittadino a procedere con un’ordinanza finalizzata alla bonifica dei luoghi. “All’interno del capannone è stata riscontrata la presenza di materiali vari facilmente infiammabili: legno, plastica e rotoli di lana isolante presumibilmente di polvere ceramica privi di protezione”.
Di certo una situazione che evidenzia una qudro ambientale molto preoccupante anche alla luce del fatto che lungo quella strada da anni ormai risiedono centinaia di famiglie e sono sorte decine di attività commerciali. Un allarme giustificato dalle relazioni degli ispettori che dovrà essere recepito dai proprietari del suolo che evidentemente hanno lasciato per lungo tempo che il proprio fondo sprofondasse nel degrado e nell’incuria.
A precoccupare maggiormente l’amministrazione comunale la presenza di amianto, materiale molto utilizzato in edilizia sino alla sua definitva messa al bando. Da anni ormai è stata avviato un serrato controllo su tutti gli immobili che presentano coperture o parti in amianto, notoriamente cancerogeno.
Ecco le incombenze a cura e spese dei proprietari: nomina di una figura di responsabile incaricato della sorveglianza, monitoraggio e manutenzione del manufatto; presentazione di una perizia tecnica circa la valutazione definitiva dello stato di conservazione dei materiali in amianto e le azioni da intraprendere in merito; messa in sicurezza e smaltimento dei materiali presenti all’interno del capannone; pulizia del piazzale dalla vegetazione, pulizia e bonifica dello stato dei luoghi”. Da ricordare che solo aluni mesi fa un incendio divampò all’interno di un’azienda opernate in zona senza fortunatamente cuasre vittime ma tanto spavento e fumi inquinanti. Ora, Palazzo di Città ha inteso giocare d’anticipo. Pippo Della Corte