Un incrocio di cifre allarmante con una popolazione che sta progressivamente invecchiando e un tasso di disoccupazione sempre più elevato.
È questa la situazione fotografata dai dati Istat negli ultimi anni. Gli angresi sono passati da un’età media di 35,9 registrata nel 2002 ad una di 39,4 nel 2016. È preoccupante anche la differenza di velocità con cui cresce il numero di cittadini appartenenti alle diverse fasce di età: nel 2002 i giovanissimi sotto i 15 anni erano 5710 e si attesta che nel 2016, a quattordici anni di distanza, avessero raggiunto solo le 5832 unità.
La crescita è troppo lenta e per di più incostante, con continue oscillazioni in cui non mancano i picchi negativi. Tutt’altra storia, invece, quella degli ultrasessantacinquenni, il cui numero, dal 2002 ad oggi, è costantemente cresciuto passando in quattordici anni da 3610 a 5400.
Da un lato 122 giovanissimi, dall’altro quasi 2000 anziani. C’è di positivo che cresce, contestualmente, anche la popolazione attiva, vale a dire nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 64 anni: nel 2016 si sono stimati 22.770 cittadini a fronte dei 20.474 del 2002.
Il dato positivo, però, potrebbe non bastare. Il fenomeno di invecchiamento della popolazione, se dovesse avanzare mantenendo questi ritmi, rischia di ritorcersi con conseguenze non da poco sulle tasche di tutti. Sta infatti aumentando, negli anni, anche il carico sociale della popolazione non attiva su quella attiva. È l’indice di dipendenza strutturale a misurare questo dato e, nel caso di Angri, è aumentato da 45,5 punti percentuali a 49,3 dal 2002 al 2016.
Significa che ad oggi ci sono in teoria 49,3 individui a carico ogni 100 in età lavorativa. Ma i numeri sono chiaramente approssimativi perché quei 100 cittadini in età lavorativa non lavorano tutti. Lo dice il tasso di disoccupazione che ancora affligge tutto il Salernitano e che si fa sentire con prepotenza maggiore in provincia. Nell’Agro nocerino sarnese, tra il 2007, anno d’inizio della grande recessione economica, e il 2014, è aumentato di 5,6 punti percentuali, passando da 12 a 17,6%. Angri non fa eccezione, con una percentuale poco inferiore al 17%. Tasso che aumenta tra i giovani. Valentina Comiato (articolo pubblicato dal quotidiano La Città di Salerno)