Serviranno circa sei milioni di euro per tenere pulita la città. È questo in sintesi il dato che emerge dalla lettura di una relazione del settore entrate con attinenza al 2017. La proposta formulata è stata di recente approvata anche dal Consiglio comunale e ha ottenuto il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
È chiarito che l’entrata teorica capace di coprire per intero la spesa riguardante il servizio di igiene urbana a cura dell’azienda speciale Angri Eco Servizi è pari a poco più 5 milioni e 745 mila euro.
La multiservizi è, infatti, il soggetto gestore del servizio rifiuti solidi urbani e ha trasmesso al Comune retto dal sindaco Ferraioli i dati relativi alla determinazione dei costi. L’importo, secondo i calcoli del Municipio, dovrà essere coperto sia dalla tassa rifiuti relativa alle utenze domestiche pari a 3 milioni e 340 mila euro (58 per cento dell’intero importo), che dalla tassa rifiuti riguardante le utenze non domestiche per una somma pari a circa 2 milioni e 405 mila euro (a copertura del 42 per cento circa). Il peso maggiore della tassa rifiuti sarà quindi a carico delle famiglie, considerato anche che la base imponibile è quantitativamente più ampia rispetto a attività commerciali, studi professionali, attività artigianali e imprese.
Per quanto attiene le utenze domestiche le tariffe variano da un minimo di 64 euro ad un massimo di 468 euro.
Gli elementi da considerare sono il numero dei componenti del nucleo familiare, l’essere residenti oppure non residenti e la grandezza dell’immobile. Discorso diverso per le utenze non domestiche in cui ad essere favoriti sono i teatri e le associazioni con una tariffa media pari a 1309 euro per arrivare ai circa 21 mila euro degli ipermercati e ai 22 mila euro per osterie, pizzerie, pub e ristoranti. A giocare un ruolo centrale l’estensione del locale. Pippo Della Corte (foto da archivio angrinews)