Ancora rimozione di eternit. Da anni è alta l’attenzione in merito a questo prodotto molto utilizzato in edilizia sino alla sua messa al bando avvenuta all’inizio degli anni Novanta. L’amianto, molto resistente ed ignifugo, è portatore di numerose problematiche per la salute.
Questa volta la rimozione del materiale con successiva bonifica dei luoghi è avvenuta sia presso la sede di Angri Eco Servizi, che a Fondo Caiazzo, area che per tre decenni ha ospitato i prefabbricati post sisma. In entrambi i casi la presenza del materiale sospetto è stata certificata dai tecnici comunali a seguito di due sopralluoghi. Da qui la successiva ordinanza che ha stabilito la necessità di rimozione del materiale e bonifica delle aree.
Il settore urbanistica guidato da Vincenzo Ferraioli ha affidato l’incarico ad operare ad una ditta cittadina specializzata in materia, la Inchem di via Dei Goti per un importo pari a 2mila e 400 euro oltre Iva «per la rimozione e trasporto a discarica e bonifica del sito omnicomprensivo di tutte le operazioni connesse previste a norma di legge», è scritto. Un atto dovuto vista la pericolosità dell’eternit spesso abbandonato al suolo da chi senza scrupoli se ne libera in maniera clandestina.
Non è un caso che l’amianto sia stato rinvenuto presso la sede di Aes e presso l’aria di Fondo Caiazzo che si presenta abbandonata. Molti cittadini con lo scopo di evitare i costi
dello smaltimento si liberano del materiale lasciandolo al suolo con tutte le conseguenze del caso. Una prassi figlia di un malcostume considerato che gli interventi del genere da parte del Municipio hanno assunto una certa ripetitività. Pippo Della Corte