La palestra c’è. Basta solo completarla perché rappresenti la ciliegina sulla torta per un istituto che ha tutta l’intenzione di mostrare di meritare le luci della ribalta. L’appello arriva dai docenti del neonato IC Smaldone di Angri. A fare sintesi dell’invocazione dei prof è Francesco Rosso, insegnante di Matermatica e Scienze alla Secondaria di Primo Grado. <<Siamo venuti a conoscenza del fatto che c’è ancora tempo fino al 5 dicembre perché il comune chieda di accedere ad un prestito dell’Istituto di Credito Sportivo. E immediatamente ci siamo mobilitati per la palestra della nostra scuola>>.
La struttura, i cui lavori erano ripresi dopo uno stop seguito ad un incidente sul cantiere, si sono arenati davanti ad un ostacolo insormontabile: l’esaurimento di fondi. Eppure manca poco, poco realmente. I docenti Francesco Rosso e Salvatore Callisto rimarcano che si tratta di <<completare la pavimentazione, gli spalti, i servizi igienici e l’arredamento>>.
Contenuta la spesa: circa 200 mila euro. Dunque, un percorso affatto tortuoso, visto che <<per spese superiori ad un milione di euro sarebbe necessario superare il vaglio del Coni nazionale, mentre per importi inferiori, come nel nostro caso – spiega Rosso –sarebbe chiamato in ballo il Coni regionale o quello provinciale>>. Il sollecito è stato già inoltrato all’amministrazione comunale angrese. Il prof. Rosso, infatti, ha incontrato il sindaco Cosimo Ferraioli e l’assessore all’istruzione Caterina Barba. Si tratta di un appello accorato: ad oggi, solo grazie all’abnegazione del corpo docente e con la collaborazioni di tutti gli attori della scuola, i ragazzi della Secondaria di Primo Grado (scuola media, tanto per capirci) possono praticare attività fisica spostandosi della struttura di Via Stabia, dove si trovano le aule, alla palestra della Primaria in via Leonardo da Vinci.
Location, per altro, dove non esiste più il deposto attrezzi e manca la controsoffittatura anti-rimbombo. Una valvola di sfogo che, però, a breve potrebbe finire in archivio, in concomitanza con le piogge che renderebbero proibitivo il percorso che gli alunni devono compiere. Abbastanza impervio anche solo immaginare di spostarsi da un plesso all’altro, cercando di ripararsi con ombrello alla mano, magari accaldati dopo una belle oretta di allenamento. (foto archivio internet)