Un incendio di vaste proporzioni ha provocato notevoli danni all’interno dell’azienda tipografica “Mercurio”, ubicata in via Santa Maria, nel quartiere Nazionale, nel perimetro dell’area Pip del comune di Angri. Le fiamme hanno distrutto novecento bobine di carta, accatastate sotto una tettoia. I danni per l’azienda sono ancora in corso di quantificazione.
Parimenti, anche le cause sono ancora incerte. La dinamica è ancora da ricostruire ed è affidata alle indagini dei carabinieri della compagnia di Nocera Inferiore, guidati dal maggiore Enrico Calandro. Gli inquirenti al momento non si sbilanciano: sono in piedi infatti sia l’ipotesi di un corto circuito, sia l’ipotesi dolosa.
La causa dell’incendio potrebbe essere legata ad un esplosione nella sala macchine. Tuttavia nessuna pista può essere esclusa, almeno per il momento, nemmeno quella di una intimidazione nei confronti dei titolari della tipografia.
Sul posto hanno lavorato per ore ed anche ieri sera i vigili del fuoco del distaccamento di Nocera Inferiore, Sarno e Salerno, attivati dai residenti svegliati e spaventati dalla colonna di fumo che si alzava nel cielo di Angri. L’incendio, infatti, era ben visibile da più punti della città, tanto è bastato a far scattare immediatamente l’allarme e i soccorsi. Per fortuna, con l’intervento repentino dei vigili del fuoco, il rogo è stato domato in breve tempo, e in poco più di un’ora la situazione è tornata alla normalità. Tuttavia non sono mancate alcune conseguenze. Difatti, la combustione di materiale vario con conseguente sprigionamento di fumi hanno reso l’aria irrespirabile per alcune ore.
Per fortuna il rogo, divampato per cause in corso di accertamento durante la notte, non ha fatto registrare feriti. Nessun operaio, difatti, si trovava all’interno dell’azienda.
La notizia dell’incendio si è diffusa repentinamente sui social, dove in molti, preoccupati, si sono chiesti cosa stesse succedendo ad Angri, a causa di quella nube di fumo visibile dal quartiere Nazionale. La colonna di fumo era visibile da diversi chilometri di distanza, fino alla vicina Sant’Egidio del Monte Albino.
I carabinieri nelle prossime ore dovrebbero ricevere il primo rapporto dei vigili del fuoco sulla causa dell’incendio, stabilendo così se si sia trattato di un corto circuito o di un rogo di natura dolosa. Maria Paola Iovino