La nota scritta sui social dagli organizzatori dell’OkDoriaFest ha prodotto la reazione della giungla social che, pur non conoscendo le reali motivazioni che hanno indotto gli organizzatori della manifestazione a fare un passo indietro in merito rispetto all’edizione 2016, hanno lanciato accuse e prodotto illazioni di ogni genere tanto da motivare l’amministrazione comunale a mettersi al riparo dalle accuse e sollecitare gli stessi organizzatori dell’ OkDoriaFest a fare chiarezza sui motivi che hanno esortato a prendere l’inopinata decisione.
“A nome dell’amministrazione comunale, a seguito del comunicato emesso dagli organizzatori di Okdoriafest, chiedo loro di correttamente precisare, per completezza di informazione, quali sono le concrete motivazioni che li hanno indotti ad annullare l’edizione 2016 dell’Okdoriafest.
Al fine di evitare e, per quanto possibile, fermare la speculazione politica immediatamente nata dopo l’emissione del comunicato”. Una breve nota a firma dell’assessore alla comunicazione Maria Immacolata D’Aniello finalizzata a tutelare l’ente da qualsiasi responsabilità.
Le danze di un valzer sulle note social hanno generato diverse reazioni e supposizioni che vanno dall’eventuale ostracismo da parte del governo cittadino ai presunti dissidi interni tra gli organizzatori finanche a scomodare controlli sulle gestione passate. Insomma, il solito groviglio di ipotesi, congetture e argomentazioni che originano illazioni e accuse gratuite, che come avviene spesso, sono fondate sul nulla.
La concretezza non viaggia sull’autostrada social e di concreto, al momento, c’è solo lo scarno comunicato dei padri dell’OkDoriaFest che hanno assunto una decisione definitiva figlia di chi sa quali motivazioni. Angri si vedrebbe privata di un evento rilevante che ha richiamato migliaia di persone negli anni e generato un benessere economico, a molti ma non a tutti, e dato lustro alla comunità angrese sempre foriera di polemiche.
La notte porta consiglia e l’auspicio è quello che ben presto gli organizzatori illustrino alla città perché hanno inteso assumere tale decisione, non è un obbligo, ma un atto di cortesia nei confronti di una città che ha sempre dimostrato di essere l’anima della festa. Luigi D’Antuono