«Ferraioli non è un sindaco libero, ma schiavo dei compromessi politici che lo hanno portato alla vittoria». E ancora: «La decapitazione dei caposettore? Una vendetta che ha mortificato le professionalità». Sono le dure accuse lanciate dal consigliere Mimmo D’Auria e dall’ex sindaco Pasquale Mauri contro il neo sindaco Cosimo Ferraioli.
All’indomani della proclamazione, scoppia il «caso» sulla nuova giunta per la nomina dell’assessore «indagato» Giovanni Padovano (con delega al bilancio), coinvolto in una maxi inchiesta sul comune di San Valentino Torio. Immediata la stoccata dai banchi dell’opposizione.
L’ex sindaco Mauri infatti denuncia: «Premesso che sono garantista verso tutti, non posso non condannare l’atteggiamento di chi ha fatto il falso moralista per cinque anni». Sulle nomine dei caposettore, Mauri incalza: «La decapitazione dei dirigenti è una vergognosa vendetta di Ferraioli: come se fossero stati al servizio del sindaco e non grandissimi professionisti al servizio della comunità. Il comandante dei vigili Galasso e i dirigenti Lo Schiavo, La Zazzera e Marciano hanno dato l’anima per Angri: se il buongiorno si vede dal mattino, si prospettano già tempi bui».
Sul piede di guerra, anche il consigliere Mimmo D’Auria: «Conosciamo Padovano e siamo convinti della sua estraneità ai fatti ma condanniamo la grande bugia su cui Ferraioli ha costruito la sua vittoria: dai nominativi fatti sia per la sua giunta che per i caposettore, è evidente che Ferraioli non è un sindaco libero ma schiavo dei compromessi politici. Ha fatto della doppia morale un cavallo di battaglia che noi smaschereremo presto agli angresi».
Intanto, ieri mattina, la commissione elettorale ha effettuato il sorteggio tra le due liste “Insieme Miglioriamo la Città” (primo eletto Ivan Lanzione) e “Città Futura” (primo eletto Claudio D’Ambrosio) che, a pari merito, avevano ottenuto 728 preferenze alle urne. Tra i due candidati, la sorte ha favorito Lanzione che entrerà in consiglio comunale tra le fila della maggioranza. Floriana Longobardi